Poteva finire molto peggio, alla fine è stata un'altra vittoria. La sfida di ieri contro il Sassuolo ha messo a dura prova la tenuta mentale della Juventus. La rosa di De Zerbi ha giocato un ottimo quarto d'ora iniziale, rischiando il clamoroso vantaggio grazie agli svarioni difensivi di Rugani. Allegri dovrà lavorare su questo: il centrale azzurro manca ancora di personalità, pecca pesante se ti alleni da anni con mostri sacri come Chiellini, Bonucci e Barzagli. Alla fine la Juventus ha vinto 3-0, allungato in classifica e ipotecato l'ottavo Scudetto consecutivo. I punti di vantaggio sul Napoli sono attualmente undici, un divario incolmabile. Salvo clamorosi miracoli che nel calcio non sono però così impossibili.
Scesa in campo con il 4-3-3 e con Bernardeschi al posto di Dybala, la Juventus si è scoperta ancora una volta fragile. Il Sassuolo ha aggredito come suo solito, puntando molto più su Rugani che su Caceres. Le incertezze del centrale azzurro sono state una manna dal cielo per i neroverdi e per Filip Djuricic, protagonista al terzo della più ghiotta chance emiliana di tutta la gara. L'ex Benevento ruba palla a Rugani e s'invola verso Szczesny, costretto a un intervento folle per togliergli la palla. Djuricic cade e reclama il rigore, non dato da Mazzoleni dopo il consulto al VAR. Il grande timore non scuote la Juventus che al quarto d'ora rischia ancora. In questa occasione è Locatelli a impegnare il portiere polacco.
Bella come poche in questa Serie A, la creatura di De Zerbi pecca però di tracotanza e viene punita. Durante l'ennesima manovra dalle retrovie, il Sassuolo si ritrova infatti pressato dalla Juventus e lo stesso portiere Consigli sbaglia il rinvio. Il pallone finisce a Cristiano Ronaldo che serve Pjanic, bravo in scivolata a chiudere il triangolo con il lusitano. CR7 non ci pensa due volte e tira centralmente, sulla respinta di Consigli è lucido però Khedira a ribattere in rete. Al 23', la Juventus si ritrova dunque avanti sfruttando l'unico errore della rosa di casa. E' l'episodio che riequilibra la gara. Il Sassuolo accusa il colpo e si riassesta, i bianconeri dispiegano le ali come un'aquila e cominciano a prendere il volo. Sul finale di frazione Khedira manca di testa il 2-0.
La ripresa comincia con la Juventus pericolosa con Rugani. Il colpo di testa del difensore ospite termina però a lato. Il Sassuolo appare rabbioso e pressa, mancando clamorosamente il goal al 55'. Szczesny esce male e con un rinvio serve Berardi il quale, dai venti metri e a porta sguarnita, manda incredibilmente a lato il tiro del potenziale 1-1. Come nel primo tempo, anche nella ripresa avviene la scossa bianconera dopo lo spavento. La Juventus costruisce almeno tre azioni pericolose, trovando solo al 70' il raddoppio. Da corner, ci pensa Cristiano Ronaldo a incanalare la sfida, battendo Consigli e esultando un po' alla sua maniera e un po' alla maniera di Dybala. La "mask" del portoghese è una chiara dedica al compagno, in difficoltà personale per le prestazioni negative. La rete del raddoppio non è che il gong anticipato della partita.
La Juventus rischia davvero poco cala il tris all'86'. L'azione si snoda sull'asse Dybala-Ronaldo. Il portoghese serve poi Emre Can, bravo a battere Consigli. La gara finisce 0-3, portando in dote delle riflessioni. Innanzitutto, sul gioco. La Juventus non ha brillato ma ancora una volta ha confermato la sua pericolosità. Contro una squadra del genere non si possono fallire troppe occasioni né puntare a un palleggio basso, partendo dalla difesa. Non è un caso che il primo goal bianconero sia nato proprio pressando il Sassuolo durante la sua manovra dalle retrovie. Grande attenzione merita anche la difesa. La coppia Rugani-Caceres deve essere ancora oliata, è vero, ma l'ex Empoli è chiamato al cambio di passo. Ora è lui a dover orchestrare la manovra e ieri ha fallito, ancora. In Champions torneranno i senatori, Rugani non può più però tergiversare. In questa stagione dovrà compiere il salto di qualità o sarà definitiva bocciatura.