Finite le festività è tempo di tornare a pensare al calcio giocato per la Serie A. L'Udinese se la vedrà al Friuli con il Parma, rivelazione del campionato e che ha indovinato tanti acquisti che sembravano un'incognita. I bianconeri hanno diversi problemi tra infortunii e squalifiche, ma Nicola pensa a chi ha a disposizione.
Tanti 21 giorni di sosta e si è creata anche una piccola emergenza tra infortunii e squalifiche: "Bisogna essere obiettivi e dire che in questa settimana abbiamo qualche defezione in più rispetto al previsto, mi sono quindi concentrato su qualche esperimento e al lavoro su di noi, nelle soluzioni di gioco e consolidando quanto fatto fino ad ora. Sono soddisfatto di quanto fatto fino ad ora, tutti i giocatori, anche i meno usati, hanno avuto spazio. Okaka è una novità perchè è un giocatore esperto e con caratteristiche che non avevamo, quando sarà in forma ci potrà dare una grossa mano, viene da un periodo di inattività, c'è la possibilità che domani possa già giocare. Dobbiamo però anche integrarlo subito perchè c'è poco tempo. Teodorczyk spero di riaverlo in un mese, poi ci sono Machis e Lasagna. De Paul può giocare ovunque. La squadra chiaramente va completata, ma comunque i giocatori ci sono".
Coulibaly sembrava in partenza, ora però potrebbe invece essere un rincalzo importante: "I 4 più impiegati sono stati Fofana, Mandragora, Behrami e De Paul, ci sono tre ruoli e non possono quindi bastare. Servirebbero dei doppioni e fortunatamente Coulibaly si sta facendo trovare pronto, stiamo reintegrando anche Iniguez, per capire cosa possano dare e per fare delle valutazioni sul loro possibile futuro, se potranno esserci utili o no".
La sosta spesso incide dal punto di vista atletico: "Ci auguriamo ovviamente di rivedere una squadra tonica come quella vista con il Cagliari, ovviamente dopo 21 giorni non puoi sapere perfettamente come stai, ma questo succede a tutte le squadre. Però abbiamo lavorato in sinergia con tutti gli staff e il 90% dei calciatori sono in parità di condizione e in grado di giocare al meglio. Stiamo migliorando molto nei movimenti e negli smarcamenti, anche contro il Padova si è visto che iniziamo a muoverci meglio e questo per un allenatore è gratificante".
L'avversario è una delle rivelazioni del campionato: "Il Parma ha un gruppo armonioso, ha operato scelte di mercato conosciute ma che rappresentavano un punto di domanda e stanno raccogliendo risultati positivi. Stiamo cercando di lavorare anche in base alle difficoltà che ci ritroveremo, ci aspettiamo una squadra che sa chiudere gli spazi, sono forse i più bravi in Serie A in questo, cercando comunque di essere propositivi, dovremo essere bravi a scegliere quando fare una cosa e quando farne un altra. D'Aversa ha fatto un grande lavoro, noi dobbiamo progredire cercando di diventare sempre più efficaci".
Oltre a Okaka è arrivato un esterno come Zeegelaar, da alternare a D'Alessandro: "L'arrivo di Marvin è legato al ruolo di D'Alessandro e anche quello di Larsen, che ha giocato talvolta a sinistra. Entrambi i nuovi innesti sono arrivati senza ritmo partita, ma sono due ragazzi che, presi da una realtà come quella del Watford, hanno qualità importanti e dobbiamo cercare di integrarli nel nostro gioco. La lingua secondo me non è un problema, viceversa se uno arriva senza aver mai giocato deve mettersi a disposizione e lavorare per recuperare la forma il più presto possibile e integrarsi col gruppo".
Lasagna sembra molto in forma, ma mercoledì ha preso una brutta botta alla spalla: "Kevin è arrivato molto allenato, ha fatto 12 giorni molto importanti. Sono solito pungerlo e stava più allo scherzo perchè ora sta bene. Mercoledì ha avuto questo scontro, ha avuto una botta alla spalla e stiamo cercando di capirne l'entità, ma se non mi dice lui che sta male è convocato".
Parma che ha una base solida e si è rinforzato: "Kucka è sicuramente un innesto importante, sono andati a mettere ancora più qualità in un gruppo già importante. Uno su tutti è Barillà, che io conosco molto bene, giocando in categorie inferiori ogni tanto ci si perde, ma quel che conta di più è la testa,, se c'è quella si arriva in alto".