Non era una partita facile quella in programma all’ora di pranzo che vedeva il Milan opposto al Parma, squadra rivelazione di questa stagione, almeno fino a questo momento. Non era neanche un Milan perfetto, senza sbavature quello che si accingeva ad affrontare questa gara. I rossoneri avevano mostrato un atteggiamento incerto per buona parte del match nella precedente partita di Europa League contro il Dudelange.
Dunque, quello domenicale di San Siro era un incontro che poteva riservare delle sorprese per la squadra di Gattuso. Dopo un primo tempo chiuso a reti inviolate, il secondo si è aperto con il solito gol subito dalla difesa rossonera. Sarebbe proprio questo infatti il grosso problema del Milan: se la porta di Donnarumma rimanesse inviolata in qualche occasione, la squadra potrebbe portare a casa più punti, e soffrire di meno, senza essere costretta a recuperare svantaggi, gestendo la partita con maggiore tranquillità. A seguito del gol subito però gli uomini di Gattuso hanno dato un’enorme dimostrazione di cuore e di gruppo riuscendo a ribaltare il risultato grazie alle reti di due degli uomini più determinanti nell’intera stagione: Cutrone e Kessie.
Non a caso entrambi, con le loro prestazioni, stanno trainando il Milan, cercando di dare sempre la carica ai compagni, mostrandosi costantemente propositivi e soprattutto dando tutto ciò che hanno, mettendosi a disposizione della squadra. Il 20enne italiano si sta guadagnando sempre più spazio e sta riuscendo a brillare e a fare la differenza anche in assenza di Higuain, cosa assolutamente non facile. L’ivoriano invece è insostituibile, Ringhio non può fare a meno di lui e della sua grinta, del suo impegno e della sua onnipresenza in campo. A parte loro, tutto il Milan ha messo in mostra una voglia di recuperare, di far bene e una determinatezza nel farlo che negli ultimi tempi è rara dai rossoneri. Molti elementi positivi quindi per il mister calabrese, che finalmente può iniziare a vedere concretamente i risultati del proprio operato, ma come è ben noto, egli non è solito ad accontentarsi.