Prima conferenza stampa da allenatore dell'Udinese per mister Davide Nicola, che domani farà il suo esordio sulla panchina bianconera sfidando la Roma di Di Francesco. Un avvio subito difficile, ma servono punti, perché la situazione si sta facendo calda.

La situazione è complicata, c'è stata la pausa per le Nazionali, l'Udinese viene da risultati poco confortanti e c'è una squadra tosta come la Roma da affrontare: "Non sono pensieri che mi appartengono, mi concentro su dove possiamo migliorare, non sulle difficoltà che potrebbero influire sul risultato. Due settimane di allenamenti sono poche, nella prima parte però ho potuto conoscere un gruppo ristretto di giocatori, poi ho iniziato a parlare anche con gli altri. Mi sono occupato subito di stringere rapporti umani con tutti e di iniziare a dare la mia filosofia di gioco".

Molti si chiedono quanto possa essere stato efficace il lavoro del tecnico in questi giorni dove molti giocatori erano via: "C'è grande attenzione e disponibilità ad applicare quando ho detto in questo periodo. Non sarà tutto perfetto, ma l'errore per noi non dovrà essere vissuto come una tragedia, ma come un passo che porta a un cambio di filosofia. Voglio vedere una squadra che non si ferma davanti a un errore, ma che continua a giocare e a lottare. I Nazionali hanno tutti fatto dei viaggi in giro per il mondo, ci saranno delle situazioni da valutare, ma ho uno staff ottimo e ci siamo tenuti in contatto per tutta la pausa".

Pochi allenamenti, ma un'idea di gioco già chiara: "È chiaro che si parte da una situazione di conosciuto, sono appena arrivato e sono partito dai principi che possono essere assimilati rapidamente, perché il tempo era poco. Voglio vedere in campo quei due tre concetti che abbiamo provato in allenamento diversi rispetto a quanto fatto prima. Voglio una squadra organizzata e aggressiva".

L'avversario di domani: "La Roma è una squadra costruita per fare una stagione su tre competizioni, non penso abbiano difficoltà a giocare al meglio anche con gli impegni europei. Penso però alla mia squadra, che deve giocare senza pensare alla caratura dell'avversario, ma pensando a giocare come sa".

C'è curiosità intorno alla risposta che daranno i giocatori sul campo, la squadra aveva un'idea di gioco definita già con Velazquez: "Per me è fondamentale vedere il mio concetto di essere squadra, chiedo una grande applicazione, ci sono quei due tre concetti che vogliamo esprimere anche se sono arrivato da poco, il resto sono dettagli e arriveranno col tempo. Partiamo da noi e dimostriamo di aver lavorato su alcuni concetti".

Lasagna è in un momento complicato, anche dopo la partita in Nazonale sono arrivate critiche: "Per il nostro lavoro la critica sta dietro l'angolo, sta a noi riconoscere quelle costruttive da quelle manipolative. Noi allenatori dobbiamo essere bravi a fare queste distinzioni. Lasagna è arrivato in Nazionale, è un grandissimo risultato, deve avere un ambiente che lo renda sereno e tranquillo che lo faccia giocare al meglio. È un ragazzo fantastico, si applica alla perfezione in tutti gli allenamenti, il suo momento arriverà. Dobbiamo concentrarci sul collettivo, il singolo ha delle qualità, ma può giocare al massimo solo se ci sarà un collettivo importante".

Non è stato semplice allenare il gruppo con tante defezioni. Chiosa finale su Vizeu: "In allenamento ho dovuto un po' fare l'alchimista, per situazioni che tutti sappiamo. Tutti i giocatori che sono qua devono essere utili, la pausa mi ha permesso di conoscere meglio chi è rimasto qua. Felipe è uno di quelli che deve continuare a lavorare come mi ha dimostrato in questi giorni, perché il suo momento arriverà, magari già domani. Non sono un mago, per me conta il campo, un po' alla volta conoscerò tutti meglio, ma per me conta la risposta del campo, tutto quello che arriva da fuori non mi interessa".