L'azione-simbolo della gara di ieri sera della Juventus è avvenuta al cinquantaduesimo, quando dopo pochi scambi Cristiano Ronaldo è arrivato al tiro, sfiorando una rete mancata solo per un miracolo di De Gea. Nata dal solito tocco di Pjanic, questa azione ha portato quattro bianconeri dalle parti di Smalling e Lindelof, smontando per l'ennesima volta quel fastidioso dogma che vede la Juventus rosa solida ma brutta da giocare. Mai come quest'anno - e la sfida di ieri ne è la prova - la Juventus è una squadra ricca di talento individuale che ha trovato in Cristiano Ronaldo il terminale offensivo perfetto. Contro lo United la Juventus ha saputo fare la parte del leone nella prima frazione, difendendosi con ordine quando la compagine di Mourinho ha cercato il pari sostenuta dal proprio pubblico.

Scesa in campo con un 4-3-3 molto fluido, la corazzata ospite ha subito dato impressione di forza, smentendo coloro i quali avevano già pronosticato una Juventus ferita dal pari contro il Genoa. Niente di più falso. La Vecchia Signora ha subito pressato alto, costringendo gli esterni avversari Martial e Rashford ad arretrare sulla linea dei centrocampisti. Dopo qualche timida sortita, il solito Cristiano Ronaldo si è messo in proprio, proponendo al diciassettesimo il guizzo che ha di fatto sbloccato la sfida. Scappando via sulla destra, CR7 ha messo in mezzo un cross sibillino non disinnescato da Smalling. Il pallone vagante viene subito raccolto fa Dybala che, a tu per tu con De Gea, non sbaglia. E' forse il momento in cui la Juventus gioca il miglior calcio stagionale, un mix perfetto di geometria ed individualità. Individualità come quelle di Bentancur e soprattutto Joao Cancelo, sempre più devastante sulla destra.

Chiusa una prima frazione praticamente perfetta, nella ripresa la Juventus accusa un po' di stanchezza e l'inevitabile riscossa ospite. Normale, considerando che si sta giocando contro il Manchester United e non la rappresentativa locale dell'oratorio. Gli inglesi pressano e sfruttano molto le fasce, arrivano spesso dalle parti di Bonucci e Chiellini senza però preoccupare seriamente Szczęsny. Non è un caso che l'unica occasione degna di nota è stata la conclusione di Paul Pogba al 79', un tiro sibillino fermato dal palo prima e dalla testa del portiere polacco della Juventus poi. La gara scorre via e, complici anche i cambi di Allegri, i bianconeri si portano a casa tre punti pensatissimi, considerando anche il pari tra Young Boys e Valencia che consente alla Juve si cementificare il primo posto e di allungare a +7 sul Valencia terzo.

Quella vista ieri è una Juventus spaventosa. Tatticamente difficile da inquadrare (levando i centrali, ogni calciatore impiegato ha infatti occupato più posizioni in campo), la rosa bianconera ha vinto e convinto contro un avversario di spessore. Una prova di maturità che ha confermato la Juventus come una delle rose più forti d'Europa, una delle pochissime a dominare sia in Serie A che in Champions League. Battere i bianconeri è impossibile, frenarli rientra nell'ottica delle possibilità. Per strappare almeno un punto servirebbe però la partita perfetta, un pizzico di fortuna e l'attenzione giusta per sfruttare le pochissime occasioni concesse. Chiedere al Genoa e a Bessa per maggiori delucidazioni.