La Roma del futuro si costruisce partendo dal presente. Mentre molti calciatori sono sparsi in giro per il mondo vestendo le maglie delle rispettive Nazionali, la dirigenza giallorossa lavora a due rinnovi importanti. Parliamo di Edin Dzeko e Stephan El Shaarawy, perni dello scacchiere tattico di Eusebio Di Francesco. Arrivati a Roma, rispettivamente, nel 2015 e nel 2016, i due attaccanti sono ormai entrati nel cuore dei propri tifosi grazie alla loro propensione al sacrificio e ad una buona dose di goal anche pesanti. Per quanto riguarda Dzeko, la dirigenza ed il suo staff starebbero lavorando ad un prolungamento fino al 2021, con una discreta spalmatura dell'ingaggio. Soluzione che accontenterebbe da tutti ma non Schick, chiamato ad una stagione in più da comprimario. Il ceco ha bisogno di fiducia per esplodere e l'ingombrante presenza del gigante bosniaco potrebbe farne venir meno le certezze.

Discorso diverso per Stephan El Shaarawy, uno capace di soffiare il posto a Perotti o di giocare a destra - fuori ruolo - quando l'argentino è sceso in campo. Utilissimo sia in fase offensiva che in quella di ripiegamento, l'ex Monaco e Milan ha stupito tutti, trasformandosi in un atleta completo e finalmente decisivo come ai tempi di Milano. Ancora nel top della propria carriera (il ragazzo è del '92, ndr), l'italo-egiziano vorrebbe prolungare almeno fino al 2022, aumentando a tre milioni circa il proprio ingaggio. Deluso dalla mancata convocazione in Nazionale, El Shaarawy non ha però fatto mancare il suo impegno a Trigoria, confermandosi come uno dei fedelissimi di Eusebio Di Francesco. 

Sfruttando la pausa, il tecnico della Roma cercherà di capire la situazione-infortunati. Chi preoccupa di più è Javier Pastore, che sembra non aver completamente smaltito l'infortunio al polpaccio. L'argentino, arrivato questa estate tra l'entusiasmo generale, non ha convinto particolarmente segnando solo due - bellissimi - goal e fallendo molte sfide alla sua portata. Dato per assodato ormai il 4-2-3-1, l'ex PSG potrebbe giocare nel suo ruolo, alzando il proprio raggio d'azione e diventando un innesto offensivo prezioso. L'esplosione di Pellegrini complica però l'impiego dell'argentino, che ha trovato nel più giovane compagno un agguerrito rivale. Di Francesco dovrà dunque risolvere anche questa grana, ben felice comunque di avere due atleti di spessore a disposizione.