L'annuncio è stato uno di quelli capace di rendere meno dolce il trionfo contro il Napoli. Nella serata di ieri, nel post-gara, l'ad della Juventus Beppe Marotta ha infatti annunciato le sue dimissioni da dirigente bianconero: "Il mio mandato di amministratore delegato scadrà il 25 ottobre, l'intenzione della società è quella di attuare una politica di rinnovamento e nella lista dei consiglieri che sarà presentata lunedì non comparirà il mio nome. Rimarrò comunque direttore generale dell’area sport. Per quanto? Decideremo con il presidente".
Parole inequivocabili, quelle di Marotta, che ha allontanato con decisioni le voci su una sua possibile candidatura a presidente della FIGC: "Smentisco categoricamente che io possa essere tra i candidati per la guida della Federcalcio, è una cosa che non mi tocca" ha chiosato in maniera categorica. Che queste siano poi dichiarazioni di circostanza, solo il tempo potrà dircelo. Ciò che è certo, comunque, è che le strade di Marotta e della Juventus erano un po' più distanti già da un po' di tempo, soprattutto dopo il colpo del secolo di Cristiano Ronaldo.
Non è un segreto, l'ex dirigente della Sampdoria non era molto convinto del fuori-budget per l'ingaggio di CR7 e grande merito dell'operazione è andato infatti a Fabio Paratici, suo pupillo e molto probabilmente primo della lista per prenderne il posto. Altra motivazione potrebbe essere il rinnovamento che sta interessando la dirigenza juventina. Andrea Agnelli sta cercando infatti di dare il via ad un nuovo ciclo di vittorie, con data conclusiva del 2024, quando - guarda il caso - la Champions League cambierà assetto. L'unica cosa certa è che Marotta resterà formalmente in società fino al 25 ottobre, quando sarà poi l'assemblea ad eleggerne il successore.