Anticipo elettrico per la terza di A. Al Tardini - fischio d'inizio alle 20.30, direzione affidata a Doveri - sbarca la Juventus di Allegri, a punteggio pieno con Napoli e Spal, e pronta a recitare da protagonista anche oltre il suolo nazionale. Siamo a un battito dalla sosta, importante quindi conseguire un risultato positivo per affrontare con un minor carico di tensione le due settimane di stacco. Il Parma si presenta con un punto all'attivo, frutto del pari rocambolesco maturato con l'Udinese - 2-0 per i gialloblu prima del ritorno friulano - e della successiva battuta d'arresto con la Spal. Il calendario non aiuta gli emiliani, è anzi lotta selvaggia per smuovere la graduatoria, prima con la Juventus, poi con l'Inter.
Il ritorno in massima serie del Parma, abile a risalire rapidamente dai bassifondi, consente di apprezzare nuovamente un classico degli anni novanta-duemila. Due squadre che non si amano, inutile nascondersi, motivazioni in grado di ridurre un gap tecnico abnorme ai nastri di partenza. La lunga lista di indisponibili - Ciciretti, Bastoni, Biabiany, Munari, Dezi e Scozzarella - non offre appigli a D'Aversa, costretto a riproporre un undici simile a quello ammirato nelle prime due tornate. Gervinho è il grimaldello per scuotere la difesa bianconera, per ribaltare il campo in caso di recupero palla. L'ivoriano parte da destra, con Di Gaudio sul fronte sinistro e Inglese al centro dell'attacco. Stulac è il perno in mediana, le mezzali sono Rigoni e Barillà. A protezione di Sepe, linea a quattro composta da Iacoponi, Bruno Alves, Gagliolo e Gobbi. Due i ballottaggi tuttora in corso: Gazzola insidia Iacoponi, Dimarco è spalla a spalla con Gobbi.
D'Aversa: "È una partita difficile, è vero. Ma nella vita nulla è impossibile. Abbiamo preparato la partita in base alle caratteristiche dei bianconeri. Lavorano bene tra le linee. Dobbiamo valutare Grassi che ha finito con un crampo al polpaccio ed una botta la gara contro la Spal. Sprocati viene per far numero, ha fatto un solo allenamento con noi. Ci vorrà del tempo per vedere l'amalgama della squadra, ma questo non deve essere un alibi. Stiamo lavorando sui concetti, non è il sistema di gioco il problema. Il sistema di gioco lo fanno i calciatori che vanno in campo in base alle caratteristiche, conta l'interpretazione".
Allegri ha ovviamente un arsenale di altre dimensioni, nelle due uscite con Chievo e Lazio ha mostrato una doppia veste. Schieramento d'assalto con la formazione allenata da D'Anna, undici d'equilibrio al cospetto di Inzaghi. La seconda edizione appare quella più probabile per la gara del Tardini, con Mandzukic da ariete e Ronaldo all'esterno. Bernardeschi si gioca l'ultima casella del tridente con Dybala e Douglas Costa, è al momento quello che fornisce le maggiori garanzie. Pjanic indossa panni da regista, Matuidi è come sempre un tuttofare, interdizione e inserimento. Khedira rifinisce il pacchetto, Bonucci e Chiellini oscurano Szczesny. In corsia Cancelo e Alex Sandro, da non sottovalutare l'opzione Cuadrado, proposto da terzino diverse volte nell'annata in archivio.
«La Juve ha sempre fatto fatica a Parma, per dire: ha fatto solo 26 gol al Parma negli ultimi 24 scontri. In questi campi bisogna uscire con i tre punti perché è dalle vittorie in questi campi passano i campionati. Io voglio passare una sosta serena e quindi bisogna fare una partita giusta e andare via con i tre punti», queste le considerazioni di Allegri.