Tanto rammarico per la Roma, dopo il posticipo della seconda giornata di Serie A. I giallorossi non sono riusciti ad andare oltre il 3-3 in una spettacolare gara contro l'Atalanta, ma solo dopo aver praticamente regalato un tempo alla fazione nerazzurra. Proprio in quei nefasti primi 45 minuti, però, l'unica nota positiva per i padroni di casa è arrivata dopo poco più di qualche secondo, con il colpo di tacco di Javier Pastore a siglare il vantaggio poi ribaltato. Il Flaco, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato il match a caldo partendo proprio dalla sua grande giocata: "È stato un bel gol, la prima palla della partita, un bel cross ed ho fatto un tacco. E’ andata dentro e sono felice che è servito per la partita di oggi. È stata una bella partita, abbiamo regalato il primo tempo, dopo siamo usciti con più carattere, abbiamo giocato una partita diversa e la potevamo vincere. È stata una buona gara, speriamo di migliorare, ci stiamo mettendo a punto per quest’anno. Noi lo sapevamo che giocano così, sono partite ad alta intensità. Ci siamo rilassati un po’, gli abbiamo lasciato un po’, abbiamo giocatori con un buon piede, dobbiamo essere sempre protagonisti. Il cambio di ruolo? Quelle sono decisioni e scelte dell’allenatore, noi abbiamo parlato e detto che avrei fatto la mezz’ala, ma lui sa che a Parigi facevo l’ala sinistra sempre. Dove giocherò non cambia, darò il massimo. In queste due partite ho già corso tanto, mi sento bene fisicamente, speriamo di continuare così".

Poco dopo la stessa emittente televisiva ha intervistato Eusebio Di Francesco. Il tecnico ha iniziato con un commento generale sul match: "Bisogna dare merito all'Atalanta che è in una condizione fisica migliore rispetto a noi e tante altre squadre. Nel primo tempo andavano al doppio di noi, noi siamo un pochino più diesel, abbiamo perso le distanze. Se avessi potuto ne avrei cambiare 7-8, fra primo e secondo tempo. Nel secondo tempo mi hanno fatto un po' arrabbiare, nonostante fosse un sistema di gioco inconsueto, volevamo giocare con due attaccanti e due esterni ma siamo diventati una squadra che voleva sì vincere, ma non può lasciare quegli spazi all'Atalanta".

In merito al gol del 2-3 e la disposizione tattica particolare di tutta la squadra in quell'occasione: "E' una cosa che abbiamo provato, eravamo in difficoltà. Nel primo tempo abbiamo dato 50 palloni al nostro portiere senza senso. Giocando uomo contro uomo sapevando che giocando così potevamo creare delle difficoltà. Quando hai un attaccante così bravo come Edin, puoi spostare il loro centrale difensivo. Nel primo tempo potevamo anche fare delle cose interessanti, ma siamo stati troppo brutti per essere veri".

Nel finale, l'allenatore ha anche rimediato una fasciatura alla mano sbattendola contro la panchina per la rabbia... "Divento matto perchè a volte vorrei un po' più di attenzione, nell'interpretare quello che gli dico. Se vi guardate gli ultimi dieci minuti sembrava una partita scapoli contro ammogliati. Non te lo puoi permettere se vuoi essere una squadra che vuole determinare qualcosa. E un po' mi avveleno".

Il mister non ha ancora finito le critiche nei confronti della costruzione dei gioco dei suoi: "Dico solo che anche la velocità di pensiero ci è mancata. Se il primo pensiero che hai è darla al portiere vuol dire che stai subendo la partita. I difensori non accorciavano, quando lo facevano non riuscivano a sentire l'uomo. Facevano uno-due con molta facilità, Kostas per dire ha sofferto molto Zapata, ogni tanto doveva essere bravo a staccarsi".

Immancabile un commento sulla prestazione del già citato Javier Pastore: "La scorsa settimana non poteva fare niente, aveva sbagliato tutti i palloni. Avevo chiesto da lui maggiore qualità, dopo il gol è sparito, non è riuscito a dare una mano ai suoi compagni nè tecnicamente nè fisicamente. Nessuno accorciava con determinazione. Lui quando viene fra le linee diventa un giocatore importante, a volte puoi difendere 4-3-3 o 3-4-2-1, non sono fissato col 4-3-3. Magari lui se non avesse giocato da ala, non avrebbe trovato quella posizione per calciare. Lui ha qualità ed io sono contento di avere questa qualità in campo, ma poi uno deve metterci anche intensità e determinazione".

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Gianluigi Sottile
(23/04/2001) Genericamente parlando, ti voglio bene. https://www.facebook.com/gianluigi.sottile.1 https://www.instagram.com/gianluigisubtil/