Un debutto positivo, anche se senza goal, ed ora la prima davanti al suo nuovo pubblico. Sabato è il giorno dell’esordio di Cristiano Ronaldo all’Allianz Stadium da giocatore della Juventus: contro la Lazio i tifosi hanno già fatto registrare il tutto esaurito da settimane per non perdersi l’evento, speranzosi di vedere anche il primo goal ufficiale.

Contro il Chievo infatti CR7 ha dato un saggio delle sue qualità, sia come centravanti di riferimento che – soprattutto – da ala sinistra, posizione ricoperta da sempre al Real Madrid che gli consente di rientrare sul destro e far partire i suoi classici tiri imprendibili; al Bentegodi ci è voluto un super Sorrentino per evitare al portoghese la prima gioia italiana e forse non è un male, perché la storia perfetta sarebbe proprio quella di vederlo esultare nello stadio di casa. Massimiliano Allegri è così al lavoro per studiare un piano tattico che possa esaltare al massimo le qualità di Ronaldo: come detto, l’esperimento del 4-2-3-1 con il 7 come unico centravanti e 3 trequartisti a supporto non è stato azzeccatissimo – complice anche una forma fisica non ancora ottimale di Dybala, Cuadrado e Douglas Costa – mentre, con l’ingresso di Mario Mandzukic e la nuova disposizione in 4-3-3, Cristiano ha potuto avere più libertà di movimento e possibilità di spaziare sulla sua fascia abituale. È proprio questo il punto, perché nell’esperienza a Madrid, in particolare negli ultimi anni con la sua trasformazione in bomber di razza, Ronaldo ha preferito avere al suo fianco un attaccante centrale fisico – al Bernabeu era Benzema – che potesse sì catalizzare l’attenzione dei difensori avversari ma al tempo stesso allargarsi ed aprirgli il corridoio verso la porta. A Torino queste caratteristiche sono incarnate alla perfezione da Mandzukic ed è quindi ampiamente pronosticabile che il croato – già molto stimato da Allegri – salterà ben poche partite quest’anno, in special modo in coppia con CR7.

A Verona poi è stato messo in evidenza che il 4-2-3-1 non è sostenibile se non accompagnato dalla brillantezza fisica e perciò è ipotizzabile che lo schema di riferimento sarà proprio il 4-3-3, con un centrocampo solido i cui Miralem Pjanic abbia la libertà di impostare ben protetto ai suoi lati e con due mezzali in grado di equilibrare sulle fasce le avanzate di Cancelo e Alex Sandro, molto propensi ad attaccare; è per questo che il tecnico livornese attende il completamento della preparazione di Blaise Matuidi, che ha dimostrato di essere fondamentale nella Francia di Deschamps in Russia proprio in una formazione ricca di talento offensivo, in modo da piazzarlo sulla linea mediana e rinunciarvi difficilmente.