Il primo anno di Blaise Matuidi da juventino non è stato affatto male. Arrivando dal Paris Saint-Germain, il centrocampista francese ha lentamente scalato le gerarchie di Allegri, diventando uno degli interpreti della mediana più affidabili. Con la giusta collocazione tattica nel centro-sinistra, Matuidi ha dato equilibrio e muscoli alla rosa bianconera, togliendosi anche molte soddisfazioni a livello personale. Poco fa, il francese s'è anche laureato campione del mondo con la sua Nazionale, concludendo al meglio una stagione stellare.
Intervistato da La Gazzetta dello Sport, Matuidi ha parlato proprio del contributo avuto da Allegri e da Deschamps, allenatori che hanno esaltato le sue doti: "Sono entrambi dei conduttori di uomini, due leader che sanno guidare una squadra, gestire un gruppo. Non posso che essere fiero di essere allenato da due allenatori così grandi. Messaggi di congratulazioni? Da domenica il telefono non smette più di squillare. I primi sono stati Miralem Pjanic e Mehdi Benatia. Ma tutti i miei compagni sono felici per me. E poi c'è il grande Gigione Buffon, non è più il mio capitano ma resta sempre nel mio cuore".
Parlando della sua Juventus, inevitabile un passaggio sull'arrivo di Cristiano Ronaldo: "E' il miglior giocatore del pianeta, sapere che giocherà con noi è una grande notizia. Certo, anche per lui dividere lo spogliatoio con un campione del Mondo. Due anni fa riuscì a battermi nella finale di Parigi, ma è anche vero che il Mondiale vale qualcosa di più dell’Europeo. E’ stata una vera sorpresa. Ma sono felice e soddisfatto di quello che ha fatto la società. Il più forte ora ce l’abbiamo noi".
Da uomo umile qual è, Matuidi non si sbilancia troppo su se stesso: "Io resterò lo stesso di sempre - ha infatti concluso - perché qui ho solo raccolto i frutti del lavoro fatto in passato. Non voglio dimenticarmi della strada che ho fatto. Certo, ora sono campione del mondo: posso permettermi di godermi un po’ il momento.