Ancora una volta la trattativa per la vendita a Commisso del Milan si è fermata. Ieri sera l'imprenditore italo americano ha evidenziato, attraverso un duro comunicato, come Yonghong Li stia mettendo a durissima prova la sua pazienza ed ora l'intesa è al limite della rottura: "Nonostante i suoi migliori sforzi e la genuina convinzione che un accordo fosse stato recentemente trovato, sembra che la proprietà attuale non abbia la volontà di concludere questa trattativa in termini e tempistica accettabili".
Ieri si era molto vicini alla attesa fumata bianca, ma Commisso ha ricevuto l’ennesimo no da parte del presidente rossonero che all'ultimo ha voluto aggiungere ulteriori richieste (questa volta chiedendo più denaro ndr). L'offerta proposta dal patron di Mediacom non era fatto male ed è ancora più articolata di quanto emerso nei giorni scorsi: Commisso pagherebbe i debiti verso Elliott e verserebbe oltre 100 milioni nelle casse del club, Yonghong Li avrebbe il 30% con la possibilità di ottenere di più e resterebbe a lui la gestione delle attività in Cina. Mister Li, però, ancora una volta, ha detto no.
I due continuano non sono ancora riusciti a trovare un’intesa. Commisso, attraverso il comunicato di ieri sera, ha voluto far sapere come le cose stanno andando anche per chiarire un paio di concetti ai tifosi.
Secondo le indiscrezioni, Yonghong Li avrebbe trovato i 32 milioni da rimborsare a Elliott, Commisso però è convinto che non li abbia almeno entro il 6 luglio. Inoltre, come ha sottolineato la Gazzetta dello Sport, Mister Li ha rimosso dall’incarico l’avvocato milanese Agostinelli, che lo stava assistendo nella trattativa ed ora si è rivolto allo studio legale White & Case di New York ma con delle sedi presenti anche a Milano, Hong Kong e Pechino.
Commisso ha lasciato una porta aperta e si augura ancora che si trovi una soluzione.