Bella intervista di Roberto Donadoni a Radio RMC Sport. L'ex tecnico del Bologna ha esordito parlato, inevitabilmente dei Mondiali: "Non sono mancate le sorprese. Se a livello di gioco nella prima fase non abbiamo visto quello che ci aspettavamo, cosa anche normale, qualcosa adesso cambierà. Sono abbastanza curioso di vedere queste squadre che si stanno mettendo in mostra, e su buoni livelli, come si comporteranno in questa fase avanzata del Mondiale".
Da collega, Donadoni ha poi detto la sua su Loew: "Quello che ha fatto Loew in questi anni lo sappiamo tutti. In queste circostanze l’aspetto mentale, psicologico assume ancora di più importanza. Qui i grandi personaggi che hanno esperienza possono dare dei vantaggi alla propria squadra. Diventa fondamentale trovarsi in queste grandi competizioni con giocatori che non hanno problemi mentali. Non si tratta più dell’aspetto fisico, ma saper gestire bene le energie e gli aspetti caratteriali".
L'ex calciatore del Milan ha poi parlato di Carlo Ancelotti, tecnico del Napoli pronto ad una nuova ed entusiasmante avventura: "Ancelotti eredita una squadra che ha espresso ottima qualità di gioco, ma un tecnico come lui – per quello che ha fatto – può essere un valore aggiunto. La sua grande qualità non è quella di pensare di stravolgere le cose, ma riuscire a integrare un gioco già efficace e di ottima qualità con qualcosa del suo repertorio. Qualche innesto in più potrà dare una mano alla squadra, ma soprattutto Ancelotti porterà qualcosa di suo".
Su Mancini e l'Italia dei giovani: "La scelta è stata fatta in questo senso, bisogna avere solo pazienza anche se noi italiani ne abbiamo poca. Le esperienze recenti e passate devono imporci questo tipo di atteggiamento: diamo a Mancini la possibilità di lavorare con serenità. Chi indossa la maglia della Nazionale ha responsabilità importanti, ma tutti devono essere positivi e non criticare al primo passo falso o a dargli la mannaia addosso. La china non si può risalire con la bacchetta magica, ma con la pazienza".
Inevitabile, dato il passato, un commento sull'attuale momento del Milan: "Non è facile da digerire pensare a un Milan senza coppe europee, lo dice una persona che è molta legata a questa maglia. Non è facile da digerire, ma bisogna rendersi conto della realtà. Adesso il Milan deve mettere le forze sul campionato e cercare un buon risultato. Gli ultimi anni sono stati tribolati, ma la fede verso la maglia rimane intatta e speriamo che le cose possano migliorare. Le perplessità e i dubbi sono quelli che hanno tutti perché non si conosco i particolari. La mancanza di chiarezza fa stare tutti sulle spine".
Infine, Roberto Donadoni ha parlato di sé e del suo futuro: "Non ho avuto proposte dal nostro campionato. Ma non ho urgenza o fretta. Valuterò la scelta con calma e valutando il giusto progetto. Se sono attratto da esperienze all'estero? Assolutamente sì, ho avuto qualche contatto che non era di mio gradimento. Anche da calciatore ho vissuto l’esperienza in America e in Arabia Saudita: esperienze molto formative. Da tecnico se avrò l’occasione e lo stimolo andrò all’estero" conclude il tecnico.