La Danimarca supera il Messico nel test pre Russia 2018. Match non esaltante, risolto dal gol copertina di Poulsen e dal timbro di Eriksen. Appuntamento, ora, al mondiale ormai alle porte.
Molta confusione, e poca accortezza tattica nei primi minuti. Le due squadre si studiano, spolpano informazioni dagli avversari, e tentano di pungersi a vicenda senza efficacia. Primi 5' minuti che non regalano emozioni di alcun genere, tranne la spizzata da corner di Peralta che non arreca alcun danno a Schmeichel. Si affacciano in avanti anche i padroni di casa, i quali al 7' costruiscono una palla gol sull'asse Jorgensen - Eriksen; il 9, largo a destra per l'occasione, suggerisce in mezzo per il fenomeno Spurs, che viene murato da un grande intervento in spaccata di Salcedo. La Danimarca avanza, alza il baricentro e prende le misure al Messico, arroccato e con l'idea di far male in ripartenza. I polmoni di Strygen Larsen in corsia e la classe di Eriksen fanno fruttare occasioni; è proprio l'esterno dell'Udinese che all'11' effettua un cross radente per l'inserimento di Jorgensen, che mette il piede ma trova i guantoni di Ochoa. Dal corner successivo, la palla schizza sul mancino di Eriksen, che sposta la sfera e calcia; palla che accarezza l'incrocio.
Torna a fare la voce grossa il Messico, trascinato dalla freschezza di Corona e dall'intelligenza tattica che trasuda Guardado. Quest'ultimo, al 17', approfitta di un disimpegno errato di Schmeichel per ricevere all'altezza del lato corto dell'area di rigore ed esplodere il mancino; facile l'estremo difensore danese. Al 21' la staffilata di Corona termina larga non di molto, mentre la Danimarca costruisce una palla gol colossale; Delaney - 26' - veleggia sulla linea del fuorigioco, scatta e viene servito con i tempi giusti, trovandosi a tu per tu con Ochoa; scavetto in corsa che il portiere dello Standard Liegi disinnesca senza particolari problemi. Sale il ritmo gara, e con esso l'agonismo; sempre meglio il Messico, bravo a far girare palla con una discreta velocità, grazie a scambi veloci di prima intenzione. Al 31', il fendente di Herrera dai 20 metri costringe Schmeichel all'intervento, presente anche 4 minuti più tardi sulla punizione dai 30 metri firmata Guardado. La Danimarca si affaccia al 37' con l'inzuccata di Kjaer da corner, Strygen Larsen al 44' impegna Ochoa dalla distanza. Non succede più nulla, primo tempo in archivio.
Pioggia di cambi ad inizio secondo tempo; Dolberg e Braithwaite per la Danimarca, Osorio prova Alvarez, Fabian, e l'eterno Marquez. Meglio la compagine di casa nelle prime battute; il tiro-cross di Delaney manda in allarme Ochoa, che rischia di subitre l'1-0 al 49' minuto; si disimpegna Christensen sulla corsia mancina, palla radente al centro che Dolberg impatta e spedisce fuori di nulla. I minuti passano, ma le occasioni scarseggiano, con i neo entrati che faticano a pungere le rispettive difese. Si vede solo Braithwaite, 59', che spunta alle spalle della linea difensiva, ma non riesce a superare Ochoa in uscita. Il Messico inserisce l'artiglieria pesante - dentro Lozano, Layun ed Hernandez - interessante l'ingresso di Schone nelle fila di Hareide. Almeno dieci minuti di stallo prima dell'inzuccata firmata Marquez da corner, che sfila larga.
Poi, furia rossa. Il giallo di Layun - duro su Christensen in uscita - è il preludio al vantaggio dei padroni di casa. Poulsen - 71' - controlla all'intersezione dell'area di rigore, colpo di tacco ad eludere la marcatura del difendente, e mancino a giro che muore sotto l'incrocio. 1-0. Non si ferma la Danimarca, che quattro minuti dopo raddoppia; Eriksen si ritaglia spazio in area, controlla, e batte Ochoa con un violento fendente che passa sotto il braccio del N°1 Tri. 2-0. Lo stesso 10 rischia il tris - mancino delizioso che fa la barba all'incrocio - mentre entriamo negli ultimi 10' minuti. All'85' arriva la più nitida occasione per il Messico; un cross dalla destra premia il taglio forte di Chicharito, che in estensione colpisce il pallone con la suola trovando solo il palo. Sul fendente violento di Fabian dalla lunga distanza - in volo d'angelo Schmeichel. Termina qui la sfida.