Ha solamente 21 anni ma ha già tante partite giocate sulle spalle, come da tradizione dei paesi dell'est Europa, che fanno crescere il prima possibile i giovani e li lanciano nel calcio che conta, incassando denaro vitale per le sorti delle società calcistiche autoctone. Ante Coric è il più classico dei talenti del calcio dell'est: sempre con la palla incollata al piede, già sa cosa succederà in campo e prima di tutti sa dove indirizzare il pallone. Proprio questa caratteristica ha stregato Monchi ed Eusebio Di Francesco, da tempo alla ricerca di un centrocampista che sia in grado di giocare il pallone, a differenza dei tanti in rosa, più propensi all'inserimento o al recupero della sfera.
Quale potrebbe essere allora la collocazione del nuovo gioiellino croato? In primis, anche considerando il credo tattico di Eusebio Di Francesco, è probabile che venga utilizzato come interno di un centrocampo a 3, ruolo che ha reso grande Miralem Pjanic negli anni in giallorosso. Come il bosniaco, il croato potrebbe giovare alla manovra grazie alle sue importantissime proprietà di palleggio, pescando i compagni tra le linee in posizioni pericolose per gli avversari. Avrebbe però anche l'occasione di inserirsi senza palla negli spazi creati dai movimenti dei compagni.
E' probabile che possa anche essere utilizzato sulla trequarti, ruolo che ha coperto con successo nella Dinamo Zagabria. Sebbene questa sia una collocazione "riservata" a Radja Nainggolan, nulla vieterebbe al giovane croato di giocarvi, nonostante non abbia le caratteristiche adeguate per il recupero immediato del pallone in un campionato difficile come quello italiano.
Un'altra collocazione probabile e che suscita curiosità in molti, è quella davanti la difesa, come vice-De Rossi. Alla Roma servirebbe come il pane un giocatore capace di far girare il pallone con continuità ed efficacia ed il giovane croato sembra possedere le caratteristiche adeguate per ricoprire questo ruolo: d'altronde il paragone con Modric sembra non essere fatto per caso. I dubbi però sorgono quando si parla della fase di interdizione: è ancora troppo giovane ed acerbo per ricoprire questo ruolo, ma siamo sicuri che con l'avanzare dell'età e l'acquisizione di esperienza, il suo raggio d'azione potrebbe allontanarsi sempre più dalla trequarti avversaria, finendo per ricoprire proprio lo spot di "playmaker" davanti la difesa. Ma questo, potrà dircelo solo il tempo.