Al Crotone non riesce il miracolo. Sconfitti in casa del Napoli, i pitagorici salutano infatti la Serie A, abbandonando la massima competizione nonostante un atteggiamento combattivo ed arcigno. Intervenuto in conferenza stampa, Walter Zenga ha parlato del modo con cui ripartire dopo la botta: "Hai fatto bene a sottolinearlo. Retrocedere fa male, per questa gente ci ha dato la forza. Fa male, Crotone non merita di scendere per quello che ha fatto vedere, per come ha giocato e lottato. Non è bastato, qualcuno è stato più bravo e riconosciamo i meriti di chi è stato più bravo. Accettare una sfida significa anche accettare questo, vado giù con la morte nel cuore. Mi sarebbe piaciuto dare di più, per il resto non so neanche se sono ancora vivo e non so cosa farò. Sono morto".

Continua, amareggiato, il tecnico del Crotone: "Stare a casa mi è servito, mi sono presentato dopo gli esoneri con atteggiamenti diversi e s'è visto anche nella squadra. Ho sempre detto che il Napoli era favorito, il verdetto finale è quello da accettare, poi che sia giusto o no lascia il tempo che trova, soprattutto nel mio caso".

Una situazione disperata che non avrebbe portato risultati nemmeno in casa di vittoria: "Giocavamo in casa con la Lazio, facciamo il 2-1, rischiamo il 3-1 e becchiamo il 2-2 a 5' dalla fine. Tutte le altre vincono e se alla fine le altre hanno vinto 2-3 gare di fila sono state brave loro, il nostro calendario era più difficile. A Napoli non è facile per nessuno contro una squadra da 90 punti...".

Walter Zenga ha poi lanciare un messaggio alla gente calabrese "Dispiace per la gente che s'è divertita a vederci giocare. Abbiamo fermato Inter, Lazio, facendo gare importantissime e quando vivi la città come me diventa complicato. Non piango solo perché non voglio fare la figura dello stupido".