La Juventus gioisce per la settima volta consecutiva in Serie A, sollevando al cielo il trentaquattresimo titolo della propria storia. Una giornata di festa probabilmente un po' attenuata dal senso di amarezza comune per l'addio di Gianluigi Buffon. Permane comunque la soddisfazione di tutti i giocatori bianconeri ed in particolare forse un po' di più per Medhi Benatia, uno dei giocatori più in crescita in questa stagione. Ai microfoni di Sky Sport, dopo il successo odierno sull'Hellas Verona e la conseguente consegna del trofeo alla squadra, il marocchino ha parlato così: "L'anno scorso avevamo la finale di Champions, non avevamo trovato il tempo di festeggiare. È bello. Sono stato un po' meglio dell'anno scorso perchè ho giocato di più, sono vittorie di gruppo, fa molto piacere perchè abbiamo giocato tutti e fatto veramente bene, una grandissima stagione. Abbiamo sentito che non giocavamo un grande calcio, perchè dopo sei anni tutti si aspettano che vinca qualcun altro, invece ci siamo tolti anche questa soddisfazione".

Tracciando un bilancio della propria stagione, l'ex Roma cita alcuni dei momenti migliori e peggiori: "In campionato sono stati tanti i momenti molto belli, il gol contro la Roma che ci ha fatto vincere in casa una partita molto importante, la doppietta in finale di Coppa Italia, è sempre molto particolare per un difensore. Mi ha reso molto triste l'ultimo minuto col Napoli. Col Real per me non c'entro niente, lo ripeto, ho corso verso la porta, ho fatto un intervento che per me era corretto e poi conosciamo la storia. Di Napoli dispiace perchè stavo facendo una buona partita, meritavamo almeno di pareggiare, e poi ho perso quella marcatura ed ero giù di morale. Poi comunque siamo stati noi a festeggiare".

Cosa c'è di diverso alla Signora rispetto che agli altri club? "Semplicemente la mentalità vincente. Qua ci sono giocatori che aldilà della qualità ti trasmettono ogni giorno il modo che devi avere nella Juve, gente come Giorgio, Gigi, Barzagli, Marchisio, sono troppo importanti per lo spogliatoio ed i nuovi che arrivano. Anche il mister è stato bravissimo a tenere tutti con la testa giusta dall'inizio alla fine, abbiamo visto quanti punti abbiamo fatto".

E sul suo possibile futuro in chiave mercato, il numero 4 non chiude completamente la porta ad una possibile cessione, chiamando in causa anche il proprio capitano oggi al passo d'addio: "Nel calcio non si può dire mai che si è sicuri di rimanere, ho ancora due anni di contratto. A me dispiace molto che il nostro capitano andrà via ma lui è una persona molto speciale per me, un fenomeno fuori dal campo, solo l'idea di perderlo molto triste ma uno come lui lascerà un grande buco. Adesso penserò al Mondiale, poi vedremo la cosa migliore per me e per la Juve".