C'è pure un po' di tristezza nella gioia della Juventus. Il settimo Scudetto di fila segna forse il più amaro nella festa per i tifosi bianconeri, che hanno salutato per l'ultima volta il proprio capitano Gigi Buffon. Dopo aver liquidato la pratica Hellas Verona nella 38esima ed ultima giornata, c'è stata la festa Scudetto ed in seguito Max Allegri ha voluto dire la sua ai microfoni di Sky Sport. Non si poteva ovviamente non partire da un mini-bilancio della stagione: "Bisogna fare i complimenti al Napoli, perchè può fare 91 punti mentre negli ultimi dieci anni in genere con 87 si vinceva lo Scudetto, però anche ai ragazzi che hanno fatto un'annata straordinaria. Gli obiettivi li raggiungi se hai carattere, altrimenti ti manca sempre uno per fare 100. C'è sempre la paura, il pericolo di non essere all'altezza, di non avere ragazzi in grado di, ma c'è sempre una società forte e su questo non c'è nessun pericolo. Poi ci vuole sempre una sana follia, l'incoscienza ci deve accompagnare sempre".
L'altro grande tema di giornata riguardo Gianluigi Buffon: "Mi sono commosso perchè ha smesso il portiere più forte credo della storia del calcio. In quattro anni ho visto fare con una semplicità anche le cose più difficili. Anche rientrato dall'infortunio, che non stava benissimo, ha fatto delle parate che sembrava il centrocampista che sa un minuto prima dove va il pallone".
Adesso ovviamente c'è anche il futuro dell'allenatore da chiarire: "Non è questione di discriminante, ma di vederci e parlare. Quando vinci e ti abitui a vincere magari perdi la lucidità su alcune cose. Bisogna cercare di sbagliare il meno possibile, ma le scelte bisogna farle con lucidità perchè i prossimi obiettivi sono gli stessi: vincere il campionato e la Coppa e fare una grande Champions. Bisogna valutare quella che è una rosa, perchè si può migliorare anche se non è semplice, poi il mercato non lo conosco, ma la Juventus per il livello che ha deve valutare il livello della rosa che ha. Solamente con gli stimoli e con la voglia di rimettersi in discussione si riparte, ma stavolta ho bisogno di un po' di vacanze, quest'anno è stato più difficile non a livello tecnico ma perchè ci sono state delle decisioni, delle robe, che poi sono le cose più difficili".
E proprio su questo mercato da affrontare, già il mister ex Milan ci lascia qualche indizio: "Dipende dai giocatori che hanno la voglia di rimanere, andar via, rientrerà Pjaca davanti e direi che stiamo bene e siamo forti. Poi dipende dalle caratteristiche dei giocatori che potremo prendere e da lì li metterò giù. L'anno prossimo sarà un'altra annata che si giocherà a 3, a 4 e così via. Ci sono dei momenti, ogni tanto bisogna cambiare: l'importante è arrivare al risultato, non importa se ci arriva in un modo o in un altro. Se non riesci a tirare fuori il meglio da loro, ma se si mettono di traverso e camminano per il campo, tu puoi fare tutti gli schemi che vuoi... l'aspetto psicologico conta tantissimo, più di qualunque altro".