Quattro Scudetti, quattro Coppe Italia. Questo il fantastico albo d'oro di Massimiliano Allegri alla guida della Juventus. Otto successi che lo hanno reso uno degli allenatori più vincenti della Vecchia Signora, ma a cui manca ancora la classica ciliegina sulla torta: la Champions League. Dopo le due finali perse e l'eliminazione di quest'anno al Santiago Bernabeu che sono costate aspre critiche all'operato del tecnico toscano, la tentazione di mollare era tanta ed anche palese negli atteggiamenti dello stesso Allegri, apparso molte volte nervoso nelle conferenze stampa e nelle interviste post-partita.
Il quarto double consecutivo, però, sembra aver riappacificato tutti e dopo il match di domenica che sancirà la fine della stagione bianconera, Allegri potrà discutere del suo futuro con Andrea Agnelli, Marotta e Paratici. La questione dell'allenatore è la prima da risolvere tra quelle presenti sulle scrivanie dei dirigenti bianconeri e l'intento del management è quello di continuare con il condottiero livornese. L'ex Milan sarebbe ben felice di restare a Torino, anche se le sirene londinesi sponda Arsenal si fanno sentire, ma per convincerlo a pieno servono dei chiarimenti. Allegri in questi quattro anni ha dovuto aver a che fare con quattro squadre diverse tra loro, costretto a ripartire da capo ogni anno, e probabilmente sarà così anche quest'anno. Le rivoluzioni bianconere hanno lasciato qualche strascico nella testa dell'attuale allenatore e anche quella prevista quest'anno - difesa e centrocampo - potrebbe creare qualche problema. E' dunque un bene chiarire questo aspetto e parlare delle possibili eccellenti, mai da eliminare dall'equazione nel mondo juventino.
La Juventus farà di tutto per tenersi stretta il suo condottiero e provare ad elevare ancor di più il suo status europeo, andando a caccia dell'unico successo che manca in questo splendido ciclo di vittorie. Il trasformismo insito in Allegri è la caratteristica che serve ad una squadra come quella torinese, sempre pronta a cambiare per migliorarsi, ma anche la gestione esemplare dello spogliatoio è una caratteristica molto apprezzata da Agnelli&Co. Il livornese ha dimostrato di capire fino in fondo la proprio squadra, quasi come uno psicologo, e di saper gestire alla perfezione i momenti che ogni calciatore vive dentro una stagione. Le panchine di Dybala e Higuian ne sono un esempio perfetto. Una Vecchia Signora che continua a trasformarsi non può fare a meno del miglior trasformista in circolazione.