Vince ancora la Juventus, pur soffrendo. Quattro gol a scacciare la negatività successiva alla prima sfida contro il Real Madrid e liberare la mente per la preparazione della seconda di mercoledì prossimo. A farne le spese in questa 31esima giornata di Serie A è un buon Benevento, due volte in grado di pareggiare i conti ma steso dalla tripletta di Paulo Dybala (con due rigori) ed il poker firmato da Douglas Costa. Proprio la Joya ha detto la sua, a caldo dopo il match, ai microfoni di Sky Sport: "Da qua alla fine tutte le partite saranno importanti e da vincere. Non possiamo più lasciare punti, sappiamo che il Napoli ci darà battaglia fino alla fine. Dobbiamo essere concentrati fino alla fine".
Questo il racconto dell'argentino, inoltre, in riferimento alla partita, alla sua preparazione ed in proiezione del finale d'annata: "Dopo il gol siamo entrati in crisi un po'. Questo è un campo difficile, ti mettono tanti palloni dentro l'area, hanno tanti giocatori alti. Dipende da noi, abbiamo anche giocato bene dando il massimo fino alla fine, non è facile perchè contro squadre che non hanno niente da perdere si rischia sempre. Ci era successo anche contro la SPAL, avevamo quel riferimento lì. Non potevamo entrare con la tranquillità che la partita era già vinta. Giocano contro la Juventus, si vogliono far vedere e noi dobbiamo stare concentrati".
Subito dopo, alla stessa emittente televisiva è stato intervistato l'allenatore della Vecchia Signora, Massimiliano Allegri. Questa la sua lettura generale sul match: "Abbiamo un po' smesso. Abbiamo continuato per qualche minuto, ma abbiamo rallentato. Abbiamo avuto questo pareggio, ma stavolta c'era la sensazione che eravamo a rischio. Al Milan per la prima volta abbiamo concesso tanti tiri in porta, poi anche al Real ed oggi. Questo vuol dire che dobbiamo difendere meglio nella nostra metà campo. C'è da fare i complimenti ai ragazzi, venivamo da una sconfitta difficile ed abbiamo trovato il Benevento che ha fatto una buona partita. I ragazzi hanno trovato la cattiveria giusta dopo una sconfitta. Nelle prossime quattro ne abbiamo tre fuori ed una in casa, era importante vincere".
Qual è il motivo di questa minore solidità difensiva? "Perchè nell'arco di una stagione ci sono questi momenti, l'importante è accorgersene subito e cercare di rimediare. Già col Milan avevo fatto questa cosa, col Real abbiamo subito altre occasioni e pure oggi... la squadra direi che fa bene nella pressione offensiva, meno bene quando dobbiamo difendere. C'era un po' di tensione e molto caldo, questo sicuramente ha influito: oggi è stato un segnale importante, perchè abbiamo vinto".
Non è un gran momento per Mandzukic, che però ha sempre meno tempo per riprendersi: "Per noi Mario è un giocatore importante, come tutti gli altri, ma lui per caratteristiche fisiche e di temperamento. Oggi da centravanti non ha fatto male, credo che non stia benissimo fisicamente anche se meglio rispetto alle altre partite. Mancano quaranta giorni alla fine della stagione e tutti dobbiamo trovare il massimo per vincere lo Scudetto, la Coppa Italia e mercoledì, non si sa mai nel calcio. Dobbiamo tutti trovare l'energia che abbiamo dentro: l'importante è arrivarci prima ed arrivarci meglio".
Adesso c'è il Real Madrid, mercoledì, di nuovo in Champions League... "Dopo la partita ho letto e sentito delle critiche a Paulo, come a tutta la squadra. Ora non posso dare spiegazioni dopo un 3-0 perchè non servono a niente. Fino al 60esimo è stata molto più equilibrata che a Cardiff o nelle semifinali. Paulo ha fatto una buona prestazione, si vede che sta bene fisicamente e mentalmente, ora prende palla e salta l'uomo, prima stoppava, andava".
Il tecnico avvia un discorso lungo infine su quello che è stato il pecorso e le poche speranze che ci sono per la trasferta del Bernabeu, che comunque va onorata. L'allenatore livornese lancia dunque la sfida, in chiusura: "L'incubo non è Ronaldo, ha vinto cinque palloni d'oro, è l'unico giocatore che ha fatto gol in dieci partite di fila nella storia della Champions. A Madrid dobbiamo fare una grande partita perchè ci guarda tutto il mondo, poi che succede nel calcio bisogna vedere. L'ambizione europea è forte e dev'essere forte com'è sempre stata. Ripeto, io sono arrivato alla Juventus e il primo anno c'era paura anche scritta nei muri di non passare il girone. Credo che i giocatori siano cresciuti molto, infatti abbiamo fatto due finali ed un ottavo che sappiamo com'è andata. Poi se la Juventus deve pensare di vincere la Champions tutti gli anni o debba anche arrivare in fondo tutti gli anni, come in campionato, penso che sia irreale. Non riesce a Barça, Real, Bayern, nemmeno al City. In Europa hai a che fare con giocatori fortissimi: tutti parlano di Ronaldo, ma io penso a Sergio Ramos, che mercoledì ce le ha levate tutte e fatto interventi da campione. Il primo anno abbiamo fatto bene, il secondo ed il terzo anche, cambiando nove giocatori da una finale all'altra: in questo la società è stata straordinaria, l'ho sempre detto. Il nostro obiettivo è il campionato perchè è su trentotto partite, perchè adesso magari si va a Madrid, dopo cinque minuti uno a zero e rosso ad uno di loro, che succede?".