Ha avuto un sapore storico la vittoria di ieri pomeriggio dell'Italia, della nostra nazionale Under 21. Per la prima volta, infatti, la rappresentativa di categoria ha trionfato in Serbia. A Novi Sad la gara si è conclusa 0-1 con gol di Vido, che era già andato a segno contro la Norvegia all'esordio da tecnico di Evani, dimostrando di essere la punta di diamante di questo biennio, giocatore che anche al Cittadella ha già dimostrato di avere un buon feeling con il gol. Una vittoria doppiamente pesante, visto l'ottimo periodo di forma della Serbia, a punteggio pieno nel proprio girone di qualificazione agli Europei con sei vittorie in altrettante gare.

Fonte: @Vivo_Azzurro/ Twitter.

Chicco Evani è stato bravo a metter sù una squadra a sua immagine e somiglianza. Molto solida dietro, con un centrocampo forte, vera arma in più della comitiva azzurra. Come al 'Curi', anche a Novi Sad Mandragora è stato uno dei protagonisti, il termometro della squadra, colui in grado di proteggere con mestiere la difesa e proporre interessanti trame di gioco. Ha sfiorato anche il gol, ed offerto deliziosi assist ai compagni, ultimi passaggi da vero fiorettista. Valzania e Barella nel ruolo di mezzali hanno guadagnato a pieni voti la cosiddetta 'pagnotta', con il cagliaritano che punta ad essere uno dei leader del gruppo. Abbiamo trovato il bomber che potrà farci sognare e vincere l'Europeo a casa nostra? E' presto per dirlo, ma Vido ha approcciato in maniera super questa nuova avventura, due gol in due uscite. Dirompente in campo, riservato nella vita di tutti i giorni, lo si capisce dalle dichiarazioni rilasciate subito dopo la gara: "Ho segnato il gol vittoria, sono contento, ma siamo stati tutti bravi perché siamo riusciti a battere una grande squadra".

Tutto sommato, buone indicazioni per il ct da parte dei suoi giocatori, che continuano nel loro percorso di crescita verso gli Europei. Ha retto bene botta anche la difesa, chiamata agli straordinari da un tridente serbo molto ostico. Menzione per la prova del terzino del Novara Dickmann, molto sollecitato specie nel primo tempo da Radonjic, ma a conti fatti si è disimpegnato bene, denotando calma olimpica nell'uscire palla al piede in più di una circostanza. Essendo l'Italia il paese ospitante, non disputerà gare ufficiali da qui all'estate 2019, di conseguenza il valore della squadra verrà testato solamente in gare amchevoli. Questo doppio confronto con Norvegia e Serbia ci ha detto che la direzione è quella giusta seppur ci sia ancora molto da lavorare per arrivare al top tra poco più di 12 mesi.