I tre punti contro il Benevento hanno in parte illuminato il cielo della Fiorentina, ancora scossa a causa della morte del proprio capitano Davide Astori. Conquistando tre punti importanti, i toscani di Pioli vogliono continuare a correre, sognando un posto in Europa League ad oggi impossibile ma non matematicamente irraggiungibile. Tra i calciatori più in forma, non possiamo che annoverare Vitor Hugo, difensore centrale numero 31 che dovrà raccogliere la pesante eredità di Astori. Intervistato in esclusiva a GloboEsporte, il centrale ha parlato del suo goal: "È stata una giornata difficile per tutti. Abbiamo passato una settimana molto triste. Per la prima volta in vita mia non ero felice per aver segnato e vinto, forse perché sentivo che ci sarebbe dovuto essere Davide, non io. Giocheremo per Davide fino alle fine" conclude Hugo.
Come si evince dalla moderna edizione di Tuttosport, la tragica scomparsa del capitano ha rinsaldato la Fiorentina tutta, con la società e la tifoseria pronte ad eliminare le frizioni iniziali avute a causa di un andamento stagionale tutt'altro che positivo. Nonostante i continui litigi, come due amanti feriti Fiorentina e Della Valle cercheranno di ricucire le vecchie frizioni, tornando a camminare assieme verso un comune obiettivo. Certo, con una tragedia del genere appare francamente difficile pensare ad altro, ma partire con la passione dei primi anni potrebbe seriamente scuotere un ambiente ferito ma deciso a risollevarsi.
Alla Gazzetta dello Sport, anche l'ex Fiorentina Joaquin ha parlato della morte di Astori: "Un colpo durissimo, difficile da assimilare. E tanti pensieri. Un ragazzo giovane, sano, controllato, un atleta: a parte il ricordo personale questa è una morte che rimbalza e fa malissimo anche lontano da Firenze. Toglie certezze, incrina le sicurezze, fa venire tanti dubbi. Tra di noi ne abbiamo parlato e ne parliamo. Siamo andati dal nostro medico a chiedere spiegazioni, anche se più o meno sapevamo e sappiamo che si tratta di una anomalia genetica che si presenta in un momento dato, che c’è poco da fare per prevenire. Il medico cerca di rassicurarti, ma i pensieri restano li. Torni a casa e tua moglie è preoccupata che possa succedere anche a te. Se ne parla, eccome. Pensi alla figlia di Davide e ai tuoi, di figli. Passerà, ma al prossimo episodio tornerà, perché sarà che oggi siamo più informati di prima ma a me sembra che queste morti siano sempre più diffuse, che ogni anno se ne vadano diversi calciatori".