Si è aperta già stasera la 28esima giornata di Serie A, col toccante ricordo di Davide Astori che ha coinvolto tutti ed un po' di più, probabilmente, alcuni giocatori della Roma suoi compagni del 2014-2015; fra questi curiosamente figurano Manolas e De Rossi, autori di due delle reti decisive nell'anticipo di stasera, in cui i giallorossi hanno battuto il Torino per 3-0, col tris firmato nel recupero da Pellegrini. I granata hanno svolto il proprio compito per quasi un'ora, chiudendosi ed andando in contropiede, ma sono stati puniti da alcune gravi disattenzioni su palla inattiva; tre punti importanti nella corsa alla Champions League invece per i romanisti. Di seguito il nostro racconto del match.
La formazione iniziale di Eusebio Di Francesco è schierata col solito 4-3-3. Alisson sta fra i pali, la difesa è invece composta da Florenzi, Manolas, Juan Jesus e Kolarov. Nainggolan e Strootman sono le mezzali, con De Rossi mediano; Cengiz Under, Schick ed El Shaarawy formano infine un inedito tridente offensivo. Walter Mazzarri risponde in maniera speculare, con Sirigu portiere. De Silvestri ed Ansaldi fanno i terzini, nel mezzo coppia N'Koulou-Moretti. A centrocampo spazio a Baselli, Rincon ed Acquah, mentre in attacco Iago Falqué e Berenguer supportano l'unica punta, Belotti.
L'avvio di gara è a due facce: in una fase iniziale è infatti la fazione giallorossa a comandare le operazioni col proprio classico assetto offensivo, dando l'impressione che per gli avversari sarà una serata più che altro difensiva. La strategia dei torinesi diventa più chiara col passare dei minuti ed è fatta principalmente di contropiedi, in una situazione di equilibrio che va stagnandosi per un nulla di fatto sotto l'aspetto delle vere occasioni da gol: possesso palla più dei padroni di casa ma sono le difese a prevalere nella prima mezz'ora. L'occasione migliore parte dal sinistro di Iago Falqué, che ha la possibilità di calciare dal limite col mancino, e dal centro-destra cerca l'angolo basso più lontano: un grande intervento di Alisson toglie però la gioia personale allo spagnolo. È un chiaro segnale dell'impronta principalmente granata sul match, marchiata da un controllo degli spazi che non è abbastanza per smuovere l'1-0, nemmeno con la conclusione potente di Acquah dai venti metri, respinta ancora dal portiere avversario.
Nella ripresa i capitolini tornano con buona intensità a spingere, ma lo fanno con un tasso qualitativo davvero misero, tant'è che nonostante si giochi principalmente nella metà campo difesa dagli ospiti sono proprio quest'ultimi a dare la maggior sensazione di pericolosità. In queste circostanze basta poco però perchè tutto cambi, ed è quello che succede: su un corner, contro-cross di Florenzi dalla destra dell'area e Kostas Manolas, sul secondo palo, sbuca clamorosamente solo e, da due passi, insacca di testa incrociando la traiettoria per l'1-0. La Lupa entra in fiducia ed inizia anche ad essere più bella: una giocata brillante di Schick premia la sovrapposizione di Kolarov poco dopo l'ora di gioco, ma Sirigu respinge in corner la conclusione da posizione defilata dentro l'area dell'ex City.
In generale, con più spazio a disposizione comunque i padroni di casa cambiano assolutamente volto ed iniziano a produrre gioco con la linearità e la continuità che desiderano. Il Toro entra invece in crisi dopo la botta psicologica subita e da un'altra palla inattiva subisce anche il 2-0. Dopo un'iniziale respinta, Nainggolan rimette dentro di testa da fuori e pesca la coordinazione straordinaria di De Rossi, il quale insacca in caduta angolandola alla destra di un impotente Sirigu; in condizioni normali sarebbe fuorigioco, ma la posizione errata di Ansaldi tiene in gioco tutti i calciatori locali. Nel finale la squadra in vantaggio non affonda più di tanto, fino al recupero, quando in una situazione di cinque-contro-tre ancora Nainggolan serve sulla sinistra dell'area il neo-entrato Lorenzo Pellegrini, che calcia sul primo palo e cala il tris in campo aperto col mancino. Risultato un po' pesante, ma tant'è: 3-0 al triplice fischio.