Fabio Cannavaro ha parlato in esclusiva ad Extra Time. L'attuale allenatore del Guangzhou Evergrande ha infatti lasciato un'intervista all'inserto de La Gazzetta dello Sport, sottolineando ancora il forte interesse verso la mezz'ala giallorosssa Radja Nainggolan: "Le trattative non erano semplici. Ammetto che un po’ di rimpianto c’è. Radja è uno straordinario giocatore, completo, che avrei potuto schierare da asiatico nella Champions per le sue origini indonesiane". Un rinforzo davvero importante, per la società cinese, che avrebbe potuto contare su un calciatore completo e valido sia come mediano che come mezz'ala, senza dimenticare le sue doti di trequartista.

Parole importanti, poi, anche sul movimento del calcio italiano, al centro di una profonda crisi da cui stenta ad uscirne: "“Il rilancio del movimento passa per un profondo rinnovamento dirigenziale. Invece, con la figuraccia fatta nell’ultima assemblea elettiva federale, abbiamo perso un’altra grande occasione. Nessuno si è preso le proprie responsabilità. Mi pare che manchino i presupposti del rilancio. Poi sento parlare ancora di convocazione per i senatori e dico che non mi sembra la strada giusta". Cannavaro boccia dunque la scelta di affidarsi allo zoccolo duro della Nazionale negli ultimi anni, calciatori che hanno sfiorato l'impresa all'Europeo fallendo però contro la Svezia.

Confermando quanto espresso, Fabio Cannavaro dimostra comunque il suo affetto verso i "senatori" Gianluigi Buffon e Daniele De Rossi: "Sono legato più di ogni altro a Gigi Buffon o a Daniele De Rossi per quella irripetibile esperienza vissuta in Germania nel 2006. Ma sappiamo che certe scelte non hanno funzionato già nel Mondiale del 2010 in Sudafrica e l’esperienza dovrebbe insegnare qualcosa". Proprio nell'esperienza africana infatti, l'Italia iniziò il ciclo perdente, uscendo ai gironi nonostante si desse per scontato il passaggio del turno. Con l'eccessiva convinzione di farcela come successo nel 2006, l'Italia mancò l'obiettivo minimo, scrivendo una delle pagine più brutte della nostra storia.