Che la vittima preferita del Pipita Higuain fosse il Napoli ne abbiamo già avuto prova l'anno passato. Quattro gol in quattro partite. Che diventano cinque contando anche quella di quest'anno. Questa Juve all'insegna degli ex ci ha mostrato poi Benatia che ha punito la sua ex squadra, la Roma, nello scontro diretto. E ieri sera, ci ha pensato Bernardeschi ad aggiungersi a questo speciale elenco, figlio di numeri e curiosità.
Un match dalle mille pressioni per il giovane numero 33 della Juventus. Il rimpianto per eccellenza per i tifosi viola che già vedevano in lui una bandiera futura, il degno erede del grande Antognoni. Ma poi quando la Juve chiama è difficile dir di no, soprattutto se ai Della Valle arrivano quaranta milioni di euro. E dopo le iniziali panchine, ecco la titolarità inamovibile ed indiscussa, complici anche i parecchi infortuni che hanno falcidiato l'attacco bianconero. Quattro gol in sei presenze da titolare, numeri che potrebbero consacrare Bernardeschi come una vera riserva di lusso. O un figliol prodigo da conservare e preservare anche in ottica Nazionale.
Che fosse una partita complicata per la Juventus era cosa scontata ed ovvia ed il primo tempo l'ha ampiamente dimostrato. Il pressing alto imposto da Pioli ha permesso alla Fiorentina di imbrigliare gli attacchi bianconeri, annullando di fatto il tridente d'attacco e di centrocampo. Pesa l'assenza di Matuidi con un Marchisio che non ha il passo del francese e le sue capacità di interdizione. In maniera analoga, anche l'assenza di un fantasista come Dybala non ha permesso di creare quella superiorità numerica in attacco. Il modulo speculare di Pioli, con Milenkovic spostato a destra per dare fisicità e stabilità alla corsia, ha permesso a Gil Dias e Biraghi di spaziare, contenendo i compiti difensivi dei due. Tanta sofferenza dunque ma anche tanto nervosismo, figlio di un arbitraggio pessimo che ha incattivito la partita.
Un rigore prima dato con sicurezza e poi tolto nell'indecisione collettiva, un palo colpito da Gil Dias a Buffon battuto hanno messo i brividi alla Juventus che da lì in poi è stata incapace di gestire i palloni in possesso. Imprecisioni e lanci lunghi funzionali più ad allontanare il pallone che non a creare occasioni da gol. Una partita che si sarebbe potuta sbloccare solo con un episodio. Ed ecco che sale in cattedra Bernardeschi, beccato dai suoi ex tifosi per tutta la partita ed anche prima. Una punizione dal limite in cui Sportiello compie una mezza frittata, sbagliando soprattutto il suo posizionamento. Un errore banale dal momento che da quella zolla, il tiro può solamente arrivare sul secondo palo. Un'esitazione, quella di Sportiello, che accende la partita e regala un incubo ai tifosi viola. Il gol del tanto odiato ex.
La calma e l'equilibrio diventano così fondamentali per la Juventus anche e soprattutto in ottica Champions oltre che di campionato. La difesa mantiene la sua solidità di sempre (24 ore consecutive di gioco senza subire gol) ed anche quando si regala un'incertezza ecco che Buffon fa capire perchè è lui il portiere più forte di tutti i tempi, con una chiusura sul secondo palo in pieno stile futsal. La Fiorentina si riversa in attacco alla ricerca disperata del pareggio, soprattutto per bilanciare quel gol dell'ex che brucia tantissimo. Mai lasciare spazi alla Juventus perchè poi capita che Chiellini esca dalla difesa palla al piede e consegni ad Higuain una palla d'oro a campo aperto che il Pipita insacca senza troppi patemi. Quinto gol in tre partite e digiuno bello scacciato via in questo campionato che grazie agli ex ha portato in casa Juventus ben sette punti. Perchè non dobbiamo dimenticarci della parata decisiva all'ultimo secondo di Szczesny su Schick.