Se c'è un simbolo della Juventus, esso è facilmente individuabile in una persona. Ruolo attaccante adattato sull'esterno, maglia numero diciassette e origini croate: ci riferiamo chiaramente a Mario Mandzukic, che sta vivendo la sua terza stagione in bianconero ma è ormai diventato punto fermo tanto dello spogliatoio quanto dei tifosi, più a suon di fatti che con effimere parole.

Eppure oggi l'ex Atlético si è concesso un eccezione ed ha rilasciato una lunga intervista a Sky Sport, come riportato dal sito ufficiale della Vecchia Signora, partendo da un'analisi della sua ormai non più nuovissima ma comunque cambiata identità tattica come singolo: "Il ruolo in cui sto giocando mi piace perché mi consente di essere comunque vicino alla porta e di dare una mano alla squadra in fase difensiva, senza rinunciare ad attaccare. Mi piace assumermi responsabilità nel gioco e sono contento quando mi affidano compiti maggiori, perché mi consente di migliorare e di essere aiuto per i compagni, e credo di avere le energie per poterlo fare bene".

Abbiamo già detto del particolare rapporto fra lo slavo ed i supporters juventini, che in questa stagione, subito prima della partita di ritorno contro il Barcellona nella fase a gironi della Champions League gli hanno dedicato addirittura un'intera coreografia: "È difficile descrivere l'emozione che ho provato in quel momento: non me l'aspettavo e sono rimasto colpito dalle dimensioni di quella coreografia. Voglio ringraziare tutti quanti ed il modo migliore per farlo è continuare ad impegnarmi al massimo per regalare soddisfazioni ai tifosi bianconeri".

Ma il primo fan del centravanti della Croazia è un altro, vale a dire Massimiliano Allegri, che spinse per il suo arrivo a Torino e, da quel momento in poi, non l'ha mai rimosso in pianta stabile dalla formazione titolare. Un rapporto fantastico fra i due, di stima reciproca: "Non sono uno che parla tanto, ma l'ho detto e lo ribadisco: mister Allegri è uno dei migliori allenatori d'Europa e lo dimostra con il suo lavoro alla Juventus. I risultati parlano chiaro: sono felice di poter lavorare con lui, la comunicazione tra noi è sempre aperta, ed è una persona che sa ascoltare e recepire. Sono molto soddisfatto di questa nostra collaborazione".

In Serie A intanto i campioni d'Italia continuano il proprio duello a distanza col Napoli, squadra per cui il gigante intervistato non nasconde una certa ammirazione, non solo riguardo i calciatori: "Mi piace molto il gioco e l'organizzazione della squadra di Sarri, che è un allenatore molto preparato. Giocano bene in attacco, segnano tanto ed hanno saputo trarre dai vantaggi dall'aver cambiato poco in questi anni, cementando molto il gruppo". In campionato, venerdì, Madama intanto tornerà in azione contro la Fiorentina, prima di vedersela col Tottenham per gli ottavi di finale in campo europeo: "Pensiamo innanzitutto alla trasferta di Firenze: se giocheremo bene, sono sicuro che arriveremo preparati al meglio per affrontare gli Spurs".

A proposito dell'Europa, dopo la cocente delusione di Cardiff, l'obiettivo dei torinesi nella massima competizione per club europei è quello di arrivare nuovamente fino in fondo, magari questa volta con un altro esito finale: "Il bello del calcio è la possibilità di avere in ogni stagione la possibilità di tornare a vincere e conquistare trofei: anche in questa stagione punteremo a vincere tutto, anche se sappiamo che sarà difficile arrivare fino in fondo. La Juventus gioca per questo obiettivo".

Infine una battuta che forse riassume al meglio ciò che ha rappresentato, nel periodo più recente, Mario Mandzukic e la sua mentalità da guerriero vero che punta soltanto alla vittoria: "All'inizio di ogni stagione mi pongo sempre due obiettivi: innanzitutto l'assenza di infortuni, non solo per me ma anche per i compagni, e poi ottenere più successi possibili con la Juventus".