Dopo la sfida di Coppa Italia contro l'Atalanta, la Juventus torna a concentrarsi sulla Serie A perché domani pomeriggio all'Allianz Stadium arriverà il Sassuolo di Beppe Iachini, una squadra alla ricerca di punti salvezza. I precedenti in terra torinese fanno sorridere i bianconeri, cinque vittorie su cinque match giocati, ma il pericolo è sempre dietro l'angolo ed in un campionato così combattuto, Allegri non vuole cali di attenzione: "L'importante è prendere la partita nel verso giusto. Veniamo da una buona partita a Bergamo, abbiamo recuperato e oggi bisogna entrare mentalmente nella partita. C'è un rischio di calo d'attenzione, ma non lo dobbiamo fare. Non possiamo permetterci di perdere punti perché dobbiamo stare in scia al Napoli fino all'ultimo mese, quando avremo tre scontri diretti. Abbiamo una squadra che ha giocatori buoni tecnicamente e ha aggiunto fisicità con Babacar. Hanno pareggiato con la Roma e battuto l'Inter, hanno sempre fatto buone prestazioni. Noi dobbiamo aggredire la partita".
L'incontro però non sarà semplice. Le assenze nell'attacco bianconero iniziano ad essere tante. Dybala e Cuadrado sono lungo degenti, Douglas Costa e Bernardeschi sono usciti malconci dalla trasferta di Bergamo. Allegri fa il punto: "Douglas difficilmente sarà della partita. Ieri a lavorato, ma ha un problema al polpaccio e ci sono rischi a farlo giocare. Bernardeschi ha una botta, quindi vedremo oggi e domani mattina, ma ha più probabilità. Non ci fossero questi due ci metteremo in campo in undici e in qualche modo giochiamo. Che sia 4-4-2, 3-5-2 è solo questione di caratteristiche dei giocatori. Anche se con fuori Dybala, Cuadrado e Douglas Costa, Bernardeschi è l'unico rimasto e deve stringere i denti e giocare. Quindi gioca? Quindi gioca a meno che non abbia un dolore lancinante".
Nel caso l'ex Fiorentina non dovesse farcela, le soluzioni non mancano: "Se Bernardeschi non ce la fa potrei mettere un uomo in più dietro. Oppure posso mettere qualcuno con caratteristiche diverse nella sua posizione: Lichsteiner o Sturaro per esempio. Alex Sandro nel tridente? Ci ho pensato, ma finché non vedo l'allenamento di oggi non posso decidere". Allo svizzero e al brasiliano, Allegri, dedica anche qualche parola in più: "Sandro è in ripresa, ma deve imparare a gestire meglio la partita. Stiamo lavorando per migliorare. Su Stephan non c'è stato nessun errore a inizio anno. Lo lasciai fuori dalla lista Champions perché avevo bisogno di un uomo in più in mezzo, ma lui ha sempre giocato in campionato dimostrando di essere un giocatore di grande affidabilità. Ora l'ho reinserito in lista, ma non ho mai avuti dubbi sul suo apporto alla causa".
Chi in difesa non vede il campo da un po' di tempo è Daniele Rugani, ma il tecnico bianconero sminuisce la cosa: "Daniele, l'ho detto tante volte, fa parte di un reparto dove ci sono giocatori forti. Ha fatto buone prestazioni, ma poi devo fare scelte. Benatia ha dato grande continuità, poi arriverà anche il turno di Rugani. Lui e Romagnoli sono i difensori giovani più bravi del nostro campionato e saranno il futuro". Assieme al difensore ex Empoli, in panchina si siede spesso anche Marchisio: "Sta bene, è in una buona condizione ma a bisogno di giocare. Dall'ultima partita è passato un mese ma è un giocatore recuperato e sono contento".
Gli ultimi due mesi hanno rappresentato un cambio di ritmo per la Juventus, un cambiamento partito soprattutto dalla difesa, che ha incassato una sola rete nelle ultime quattordici partite, uno score derivante non dalla tattica, ma dalla disponibilità dei giocatori a difendere: "E' solo la disponibilità e l'attenzione in più che ci abbiamo messo. All'inizio abbiamo preso gol con troppa facilità, segnavamo tanto ma subivamo di più rispetto a ora. E' merito dei ragazzi che vanno in campo che si mettono a disposizione l'uno dell'altro. Cattiveria e aggressività hanno fatto sì che la squadra prendesse meno tiri e meno gol".
Infine, Allegri, dedica una riflessione anche a Berardi e Pellegri, due giovani talenti protagonisti della nostra Serie A fino a gennaio. Il sassolese è crollato di livello, mentre l'ex Genoa ha scelto di andare al Monaco: "Berardi innanzitutto è giovane e ha tempo per farsi, speriamo non da domani. Però e la dimostrazione che ora nel calcio è facile arrivare. Diversi anni fa, prima che un giocatore si ritenesse valido per una grande squadra doveva fare non meno di cento partite in Serie A. Ora c'è la moda che un ragazzo gioca mezz'ora e il giorno dopo è un fenomeno. Di giocatori che si sono persi ce ne sono tanti perché per rimanere ad alti livelli bisogna avere anche la forza di fare sacrifici e di mantenere la testa sulle spalle per quindici anni. Chi ce la fa rimane, chi no si perde. E' una selezione naturale. Su Pellegri non posso dire se diventerà un campione o meno. Ha fatto una scelta, il problema forse è un altro: il campionato sta perdendo forza a livello economico e si rischia che tanti giocatori vadano all'estero".
Conclusione sulle parole di De Laurentiis: "Non commento le parole di un grande presidente. Le grandi squadre hanno rapporti con le squadre medio-piccole per prendere giocatori da loro o darli, perché, come successo negli ultimi anni, dal nostro vivaio sono usciti giocatori non pronti per la Juventus ma che possono stare in Serie A, basta vedere Romagna quest'anno".