Una grossa sorpresa nella 22esima giornata di questa Serie A. Crolla la Fiorentina, in quella che poteva essere l'ultima partita di Pecchia alla guida dell'Hellas Verona: per ora, l'addio dell'italiano non arriverà. Oggi infatti i gialloblù sono riusciti ad ottenere un incredibile successo, per 1-4, anche se con tanti episodi a favore, al Franchi di Firenze: colpa di alcune clamorose disattenzioni difensive che sembrano compromettere definitivamente il sogno europeo dei viola. Punti importanti invece per gli scaligeri, che rilanciano le proprie quotazioni nella lotta salvezza a suon di contropiedi letali. Di seguito, la cronaca del match.
Per quanto riguarda le formazioni iniziali, Stefano Pioli sceglie un 4-3-3 all'alba della sfida. In porta c'è Sportiello, i terzini sono Laurini e Biraghi, in mezzo Pezzella ed Astori. A centrocampo spazio a Veretout, Badelj e Benassi, in attacco Chiesa e Thereau supportano Simeone. La risposta di Pecchia è schierata con un modulo speculare e vede Nicolas fra i pali difeso da Ferrari, Caracciolo, Vukovic e Fares. In cabina di regia c'è Buchel, Romulo e Valoti sono le mezzali; il trio offensivo è invece formato da Matos, Petkovic e Kean.
Nemmeno il tempo di mettersi comodi sul divano ed un avvio importante produce la prima occasione da gol per i padroni di casa, i quali trovano l'inserimento di Benassi alle spalle di Fares ed il suo appoggio, a porta praticamente sguarnita, per Simeone: il tiro dell'argentino viene però respinto da Caracciolo praticamente sulla linea, prima che un secondo tiro venga deviato in calcio d'angolo. Insomma i viola approcciano bene il duello, ma vengono puniti al primo vero pericolo concesso: merito di un buon cross messo dalla destra da Romulo, dopo un corner respinto, per la testa del debuttante Jagos Vukovic, che trova la zuccata vincente per il suo primo gol nel nuovo campionato nell'angolo alla sua sinistra al decimo di gioco. Ottimo premio per la resistenza veronese, mostratasi molto organizzata in ogni caso.
La partita prosegue dunque sul parziale di 0-1, senza grosse variazioni di registro: a fare la partita sono sempre i toscani, con il tipico possesso palla, mentre la controparte è tendente alla ricerca di una ripartenza. Ha bisogno d'aiuto da parte dei propri attaccanti, dunque, la squadra locale: prova a mettere qualità il solito Chiesa, che con un gran controllo palla si crea la possibilità per tirare dalla lunetta, ma lo fa male, col destro, rimediando solo un calcio d'angolo. Il cross dalla bandierina viene spazzato via e Matos inizia dunque un contropiede: entrato in area, anche lui serve un assist da ex dalla destra - aiutato da una deviazione di Biraghi -, perfetto per l'inserimento di Moise Kean, il quale da due passi non può sbagliare e fa 0-2 quando il cronometro segna 20'. Forse a causa di una scarsa cattiveria, per i viola la situazione è critica quando ci approcciamo alla metà del primo tempo.
Un po' shockati dal doppio svantaggio, i ragazzi in casa non riescono a produrre più di tanto nella seconda parte della porzione di gioco iniziale, abbassando di molto i ritmi; bravi, invece, gli scaligeri a rimanere all'erta, evitando grossi pericoli. Nella ripresa Pioli passa al 4-2-3-1, inserendo Saponara per Benassi, ed i risultati iniziano a vedersi quasi subito: Chiesa, dal centro-sinistra, calcia ancora col destro verso il primo palo, e colpisce letteralmente il legno conuna gran botta rasoterra. Sono le sliding doors, di fatto, del match: nel corso della seguente transizione in campo aperto, Petkovic, servito in posizione da ala mancina, mette subito dentro il pallone per la corsa di Kean, ancora lui, che anche se senza colpire perfettamente piazza il pallone dritto davanti a sé da dentro l'area, dove Sportiello non può nulla. Altra amnesia difensiva, 0-3, sembra finita.
Eppure non è così: non abbiamo menzionato il secondo cambio effettuato dal tecnico dei toscani nell'intervallo, quello che ha visto Gil Dias prendere parte alla contesa: proprio il portoghese, al 54esimo, dà un minimo di speranza al pubblico del Franchi su un cross ribattuto corto dalla destra, trovando il colpo vincente in salto a centro area, piazzandola alla sinistra dell'impotente portiere avversario. La foga data dalla voglia di rimonta apre però ulteriori spazi alle strepitose ripartenze dei veneti, che dopo appena due minuti colpiscono ancora: ennesima grande azione di uno scatenato Romulo, pallone teso in area respinto male da Laurini e servito per Alex Ferrari il quale, col destro, conclude essenzialmente di potenza, abbastanza per piegare la non irresistibile resistenza di Sportiello: 1-4, duello chiuso di nuovo.
Chiaramente il finale di gara non è giocato su ritmi alti. Gli spunti dei subentrati non bastano ai padroni di casa per ottenere qualcosa di positivo, anche grazie al prudente atteggiamento di Pecchia che inserisce Souprayen come esterno alto per avere più garanzie in copertura. Questo comunque non impedisce ai gigliati di crearsi comunque qualche palla gol nel finale: Badelj colpisce una traversa piena poco dopo l'ora di gioco, con un tiro a giro di sinistro; più avanti sfiorerà la doppietta Gil Dias, trovando un'eccezionale opposizione di Nicolas sul grande potenziale assist di Federico Chiesa dall'altra corsia. È ancora dunque sfortuna: i viola non riusciranno ad accorciare ulteriormente prima del fischio finale nemmeno col colpo di testa di Saponara nel recupero. Risultato di 1-4.