La Juventus non fallisce l'esame Chievo e torna prima della classe per una notte. Maran prepara molto bene la gara, il Chievo concede nulla nel primo tempo pur dovendo digerire la doppia ingenuità di Bastien. Nel secondo tempo le proteste di Cacciatore impelagano i suoi, che crollano, in maniera ampiamente prevedibile, sulle marcature di Khedira ed Higuain.
Come da copione, la Juventus inizia con il piede puntato sull'acceleratore. Gli uomini di Allegri danno ampiezza alla manovra sin da subito, cercando con veemenza di rompere il muro difensivo eretto dalla compagine casalinga, mentre il Chievo resta corto e si compatta come una testuggine romana. Un paio di fiammate bianconere - fendente sbilenco di Douglas Costa e controllo mancato di Mandzukic sul cross lungo e tagliente di De Sciglio - mettono in allarme la tattica bellica costruita, ma il Chievo ritrova immediatamente geometrie e quadrature, riuscendo nuovamente a spezzare ritmo e certezze alla vecchia signora.
La manovra ingolfata della Juventus produce poco: un tracciante di Pjanic al 18' sorvola la traversa, dieci minuti più tardi ci prova Higuain a scuotere i suoi trasformando un intelligente filtrante in una rasoiata che chiama Sorrentino ad un facile intervento. Possibile turning point della gara, però, il doppio giallo nel giro di un minuto a Bastien, fino ad allora positivo sia in fase di contenimento che in fase offensiva, sgasando con rigore sulla fascia mancina. Al 35', il clivense abbatte Asamoah a centrocampo beccandosi il giallo; trenta secondi dopo frena bruscamente la sgaloppata centrale ancora di Asamoah. Doppio giallo sacrosanto, e doccia anticipata. Le ultime folate del primo parziale non regalano scossoni; sul tiro radente ma indolore di Khedira si chiudono le ostilità.
Maran getta nella mischia Depaoli per Pucciarelli, coprendo subito la fetta di campo lasciata vacante da Bastien. Forte del vantaggio numerico, la Juventus prova a gettare in campo maggior agonismo e voglia di fare, slegando Higuain dalla morsa velenosa del trittico arretrato. Il Chievo deve fare anche i conti con la tegola Tomovic, costretto a fare posto a Gamberini per un problema muscolare. Ne approfitta anche Allegri per cambiare le carte in tavola: fuori Sturaro e dentro Bernardeschi per donare più verve e soluzioni alla manovra. La mossa paga, e mette in difficoltà il Chievo.
Al 9', Douglas Costa sfonda sull'out mancino, suggerisce in mezzo per Manzdukic che non angola la conclusione, un paio di minuti più tardi la zuccata di Douglas Costa viene inibita dalla difesa. Il secondo turning point della gara è decisivo; al 16' Jaroszynski scippa palla a Bernardeschi e sfila via sulla fascia, cross lungo per il colpo di testa di Cacciatore che impatta senza forza prima di crollare a terra dolorante in seguito ad una gomitata sulla schiena di Asamoah. Il terzino di casa protesta voracemente con l'arbitro, mimando anche il gesto delle manette; Maresca non ha dubbi ed estrae il secondo rosso.
Chievo in 9. Gli uomini di Maran costruiscono una trincea, ma Khedira spegne ogni minima speranza di contesa; al 22', Pjanic sventaglia per Bernardeschi, aggancio e servizio per l'inserimento forte del teutonico: siluro e Sorrentino battuto. La Juventus continua ad attaccare senza un piano preciso di gioco, con Higuain - a secco da 6 giornate prima dell'odierna - e Bernardeschi che tentano senza fortuna la sortita, mentre Radovanovic prova addirittura a spaventare Szczesny cucendo una percussione centrale su assist di Birsa. Higuain, al 43', si sblocca e regala il 2-0 ai suoi con una deviazione aerea a centro area. Termina qui la gara, Juventus che torna prima per una notte.