Trentuno anni ad aprile, una carriera un po' complicata ma, da un certo punto in poi, mai banale a livello di prestazioni. La Serie A ha lanciato Medhi Benatia nel grande calcio, con le maglie di Udinese e Roma, e lo ha aiutato a riprendersi con un secondo colore bianconero sulla pelle, quello della Juventus, di cui oggi il marocchino sembra essere diventato perno fondamentale, in seguito ad una prima annata non formidabile. Proprio dalla scorsa stagione ripartono le sue dichiarazioni, come riportato dal sito ufficiale della Vecchia Signora, con un accenno a quello che è stato il percorso anche in questi ultimi mesi più recenti: "Lo scorso anno abbiamo quasi vinto tutto, in una stagione spettacolare durante la quale abbiamo perso solo la finale di Champions, e dopo è sempre più difficile ripartire con la stessa voglia e la stessa fame. Nel campionato italiano però non puoi difendere con quattro o cinque giocatori, dovevamo ritrovare l'atteggiamento corretto e il mister ha trovato le parole giuste per farci tornare forti come siamo sempre stati. Ora siamo più compatti, più solidi, c'è grande spirito di sacrificio da parti di tutti e questo si riflette nei risultati".
Abbiamo già accennato del percorso del numero quattro juventino, che trova un segreto nella propria rinascita recente, vale a dire la continuità di minuti nelle gambe. Nessuno sa meglio di lui cosa significa essere chiusi da gente del calibro di Bonucci o Chiellini, come succedeva l'anno passato: "Ora ho trovato continuità e sto giocando quasi sempre. Lo scorso anno non avevo mai avuto la possibilità di giocare tre gare consecutive, per gli infortuni o perché non meritavo di partire titolare e quando sto fermo per tre o quattro partite per me è difficile ritrovare il ritmo".
Non è un gran momento per Gonzalo Higuaìn, che nemmeno nell'ultima partita di campionato contro il Genoa ha trovato la rete. Il difensore ha però parole di grande elogio per il proprio compagno, che si riferiscono più alla fase di non possesso che a quella opposta: "Ne ho parlato con il Pipita. In Europa non ci sono giocatori come lui che lavorano così tanto per la squadra. Lui ha capito che alla Juve magari potrà fare 20 gol e non 36, ma vincere. Sta facendo un lavoro enorme e che segni o meno non importa. Questo vale per lui e per tutti gli altri attaccanti e con il loro atteggiamento per noi difensori tutto diventa più facile".
In rampa di lancio invece Wojciech Szczesny, che ha saputo gestire alla grande l'assenza di un mostro sacro come Gigi Buffon nell'ultimo periodo. L'italiano dovrebbe già tornare a disposizione nella prossima partita, ma intanto in panchina i campioni d'Italia sanno di avere una certezza in più: "Come tutti i portieri è un po' matto, ma soprattutto è molto bravo. È un portiere moderno, capace di giocare anche con i piedi e poi lavorare con il numero uno al mondo non è poco. Hanno anche un bellissimo rapporto fuori dal campo e questo lo aiuta a crescere. Quando Gigi deciderà di smettere potrà mostrare a tutti il suo talento".
Dopo una rapida ma immancabile battuta sull'affaire-Scudetto, che l'africano non ritiene sia questione solo riguardante la sua squadra e il Napoli ("È un po' presto per dirlo. La Lazio sta facendo bene e poi ci sono ancora l'Inter e la Roma. Ora chiaramente noi guardiamo al Napoli perché è davanti e dobbiamo fare di tutto per essere noi primi a fine anno"), si è tornati a parlare di attualità e della prossima partita, in cui i torinesi se la vedranno contro il Chievo al Bentegodi: "Giocare queste partite è sempre difficile. Se affronti Inter o Roma, il mister non ha neanche bisogno di parlare, tutti sono concentrati e pronti a dare il massimo. In partite come quella di sabato si può essere portati a pensare che sia più facile fare il risultato, ma non è vero. Sarà una battaglia e dovremo essere pronti a livello fisico e mentale".
Infine uno sguardo alla Champions League ed in particolare alla prossima doppia sfida, quella in cui Madama dovrà vedersela contro il Tottenham per gli ottavi di finale. Benatia conclude con un attestato di grande sicurezza, mostrando le energie positive che si percepiscono dentro lo spogliatoio: "Io guardo sempre il campionato inglese e quindi seguo anche gli Spurs. Stanno facendo molto bene da due o tre anni e sappiamo fin dal sorteggio che non sono un avversario facile da affrontare. Quando il tuo obiettivo è andare in finale però devi vincere contro queste squadre. Lo scorso anno siamo arrivati in finale e in questa stagione forse siamo anche più forti, quindi non vedo perché non dovremmo riuscire a raggiungere i nostri obiettivi".