Douglas Costa è l'uomo del momento in casa Juventus. Il gol vittoria contro il Genoa è uno dei più pesanti di quelli realizzati fin qua dall'esterno bianconero, ma le sue giocate stanno caratterizzando la stagione di Madama e lui sta prendendo sempre più quota nelle gerarchie di Allegri. Ora che non c'è Dybala è lui l'eletto per sostituirlo, ma il rapporto tra lui ed il dieci è molto stretto, come racconta l'esultanza contro il Grifone e come lui stesso ammette nell'intervista rilasciata al Corriere dello Sport: "Paulo e Alex Sandro sono stati i primi che mi hanno aiutato quando sono arrivato a Torino e così tra noi è cresciuta questa amicizia che va oltre lo spogliatoio. Nel nostro tempo libero andiamo fuori a mangiare e passiamo qualche ora insieme. Avete visto bene: quella era la sua esultanza. Ci eravamo messi d’accordo prima della gara e gli avevo promesso che, se avessi segnato, il gol sarebbe stato per lui. E’ fuori per una lesione muscolare, ma Paulo è sempre con noi e noi siamo con lui".

L'approccio con il mondo Juventus, però, non è stato dei migliori. Infatti, come accaduto a tutti i nuovi arrivati a Torino, anche Douglas Costa ha fatto molte panchine prima di trovare la fiducia di Allegri: "Per me come per altri è stato importante stare in panchina: da lì ho imparato quello che dovevo fare, ma la stessa cosa in passato è successa ad Alex Sandro, Pjanic e Dybala. Adesso che ho appreso il calcio di Allegri è tutto più semplice". Dal match contro il Napoli, Costa e la Juventus hanno guadagnato posizioni in classifica, ma il segreto della rimonta sta nella ritrovata solidità: "Il segreto della rimonta della Juventus è stata la difesa: "Credo di sì. Se non subiamo reti, davanti abbiamo giocatori importanti e in grado di segnare tanto. Una squadra si costruisce partendo dalla difesa e poi si va avanti. Se fai le cose bene dietro, la base è solida e spesso ti togli delle belle soddisfazioni". Proprio i partenopei rappresentano la più grande minaccia per il settimo scudetto consecutivo della Juventus e molti li vedono favoriti grazie al bel calcio che praticano, ma Douglas Costa non la pensa così: "Il Napoli esprime un bel calcio, ma il miglior calcio non è una garanzia di successo. Alla fine conta vincere. A me piace il bel calcio, ma preferisco vincere".

Infine il brasiliano dedica un pensiero al triplete, l'obiettivo che la società sabauda insegue ormai da tre anni: "Centrare il triplete? Non saprei.Ci sono tanti fattori e la nostra è una formazione con diversi giocatori nuovi. Io però ho fiducia perché siamo forti e sono convinto che possiamo raggiungere ogni traguardo".