Alla fine hanno avuto ragione coloro che hanno dato il Verona per spacciato ad Udine. I bianconeri hanno fatto proprio la partita descritta da Oddo nella conferenza stampa prepartita. Compattezza, attenzione e poi coraggio nel cercare il gol per rompere il ghiaccio. A trovarlo il solito Barak, con un movimento da vera punta. Antonin sta diventando il vero leader di questa squadra, ancor di più di funamboli (De Paul), bomber (Lasagna) o capitani (Danilo). L'ex Slavia Praga è un centrocampista che ha i mezzi per fare ciò che vuole, difendere, attaccare, impostare, sa fare tutto e proprio questo ha messo in crisi i gialloblù, che non hanno mai capito come contenerlo. Prima ha fatto male stoppando in area un cross e girando la palla in rete da centroavanti. Poi ha dato il là al secondo gol con una bordata da fuori respinta male da un sorpreso Nicolas. Ha concluso poi lo spettacolo insaccando di violenza il gran assist di tacco di Lasagna. La squadra ora gira bene e le individualità con più qualità emergono, proprio come nel caso del ceco.
Una squadra attenta, ma ancora un po' contratta nel primo tempo, pur affrontando una squadra che offensivamente è stata nulla (un tiro rimpallato di Kean e un pallonetto in fuorigioco di Pazzini sono stati gli unici squilli della squadra di Pecchia). Arrivato il primo gol le Zebrette si sono un po' sciolte, giocando poi al massimo delle loro possibilità nella ripresa, come sottolineato da Oddo nelle dichiarazioni post partita. È finita 4-0, ma Maxi Lopez, Stryger Larsen e lo stesso Lasagna, autore del poker, hanno avuto diverse chance. Il danese ha centrato una traversa che poteva valere il pokerissimo. Il compito ora sta nel far diventare il secondo tempo di sabato scorso la regola. Nel match di fine anno per la squadra dell'ex tecnico del Pescara c'è un test nuovo. Nel nuovo corso infatti l'Udinese ha affrontato o big (Inter e Napoli) o squadre in fondo alla classifica (Crotone, Benevento ed Hellas Verona). Ora arriva una squadra che ha esattamente lo stesso bottino di punti, ovvero il Bologna di Donadoni. Un altro esame per capire a cosa possa ambire questa nuova Udinese, tenendo sempre a mente comunque che mancano 16 punti per arrivare a 40 punti, la quota salvezza.
Il mercato di gennaio, in arrivo tra pochi giorni, porterà comunque qualche movimento nella rosa bianconera. In entrata si cerca sicuramente un difensore, per questioni numeriche, visto che con la difesa a tre basta attualmente un infortunio per ridurre al minimo le scelte e due (situazione attuale) per renderle obbligate. Sembra che la società stia puntando a un profilo sudamericano. Rabello del Botafogo sembra difficile da prendere per le alte richieste economiche (una decina di milioni), Verissimo del Santos ha tantissima concorrenza e, soprattutto, bisognerebbe cedere uno tra Mallè e Bajic. Nome più papabile è quello di Bressan, poichè dotato di doppio passaporto e in scadenza.
Si proverà anche poi a cercare una punta, in base alle uscite. Il nome che sta circolando in queste ore è quello di Lapadula, vecchio pupillo di Oddo ai tempi di Pescara e che non è un titolare fisso a Genova. Trattativa molto difficile, visto l'esborso estivo di 12 milioni, ma non impossibile, anche se davanti si potrebbe anche restare così per ora, in mancanza di nomi realmente validi. Per quanto riguarda le sopracitate uscite, un prestito per Ewandro sembra doveroso, visto lo spazio nullo trovato fino ad ora. Da decifrare il futuro di Matos e Bajic. Il primo è ormai da tanto tempo che non riesce ad esprimere le sue qualità, il secondo invece sembra stia pagando tantissimo il cambio da calcio turco a calcio italiano. Per entrambi verranno fatte delle valutazioni. Partirà anche Mallè, che ha chiesto di giocare o essere ceduto. Verrà mandato in prestito.