"Mi sono dimesso dalla Figc per un motivo semplice: perché la mancata qualificazione al mondiale, da primo tifoso, l'ho vista come un fatto grave e negativo per la mia coscienza".
Testo e parole di Carlo Tavecchio, presidente dimissionario della Figc, intervenuto quest'oggi al Consiglio nazionale del Coni. L'oramai ex presidente della Federazione Italiana è tornato a parlare delle motivazioni legate al suo addio, confermando che alla base delle sue scelte c'è stata l'onta per la mancata partecipazione alla kermesse russa della prossima estate.
"Sotto tutti gli altri aspetti avrei resistito tutta la vita, con arroganza. Ma era troppo forte la perdita del Mondiale per il mio modo di vedere la maglia azzurra. Questo l'ho ritenuto più grave di tutte le altre cose che sono state dette e che si dicono".
Ciò nonostante, Tavecchio ci ha tenuto a sottolineare ed a valorizzare l'operato durante il suo mandato: "Non devo difendere qui la Figc, vi dico solo che le federazioni sono oltre 200 e noi siamo entro le prime 10 sotto tutti gli aspetti: economici, organizzativi e anche sportivi. Ricordatevi che la Figc è una federazione che non vuole sovrastare, è una federazione mite. Io mi sono sempre seduto ai vostri tavoli con la volontà di comprendere tutti e credo che anche voi l'abbiate avuta nei miei confronti".