Non doveva giocarla questa partita e invece ne è stato ancora il protagonista assoluto. Gonzalo Higuain si è ripreso ancora una volta tutto, nel teatro dei fischi assordanti che d'un tratto si son trasformati in un silenzio surreale per la terza volta da quando l'argentino ha lasciato Napoli per accasarsi alla Juventus. Il match clou della quindicesima giornata di Serie A l'ha deciso ancora lui con un gol da attaccante a cinque stelle, con l'esultanza più esplicita che mai alla ricerca di un volto nemico in tribuna. Corsi e ricorsi storici in una partita che, come detto poc'anzi, l'argentino non doveva nemmeno giocare, ma poi, stringendo in denti e approfittando dell'infortunio a Mandzukic, è sceso in campo dettando legge.
La mano, quella fratturata, è rimasta ferma seguendo la linea tracciata dal suo piatto destro che ha permesso alla Juve di salire a -1 dal primo posto, in attesa dell'Inter. La rete, ma non solo perché, al San Paolo, Higuain ha lottato, corso e anche litigato con qualche suo ex compagno. Voleva esserci a tutti i costi rischiando tanto, alla fine ne è valsa la pena. Un giocatore completamente rinnovato rispetto a un inizio di stagione un po' turbolento visti i pochi gol e la scarsa forma fisica che gli sono costate due panchine consecutive. Adesso non si ferma più l'argentino, visto che nelle ultime cinque partite ha messo a segno sei gol, compresa la doppietta al Milan. Nel mezzo il gol importantissimo di Lisbona e, adesso, quello al San Paolo.
Il Napoli sta diventando, paradossalmente, una delle sue vittime preferite da quando gioca in Italia. Sono già cinque le reti segnate ai partenopei a cominciare da quella decisiva realizzata a Torino il 29 ottobre 2016, poi la doppietta al San Paolo in Coppa Italia e la rete realizzata, sempre in Coppa, di nuovo allo Stadium. Ieri il quinto centro in cinque partite con l'esultanza che lui spiega cosi: "Ognuno è libero di fare ciò che vuole. C'è chi spera tu ti faccia male e chi sta sempre con te. Per noi questa era una partita fondamentale. Se ho scrutato la tribuna cercando De Laurentiis dopo il gol? Sì, ma non sono riuscito a vederlo, forse si era nascosto". Tutt'altre parole, invece, per Maurizio Sarri: "Ho dato il meglio di me. Lui è un amico. Il nostro rapporto va oltre il calcio. Mi ha fatto migliorare in tanti aspetti, gli auguro una grande carriera".
Il silenzio assordante del San Paolo riecheggerà ancora per molto nelle orecchie di Higuain, il cobra vestito di giallo che ha azzannato il Napoli ancora un volta. Adesso guai a fermarsi visto che martedì c'è la Champions League e la sua Juventus non può sbagliare.