Ci sono partite in cui attesa e posta in palio vanno sicuramente una al fianco dell'altra: sono quei match che possono cambiare il volto di una stagione intera, in cui una giocata può ribaltare le sorti di un campionato. E' certamente il caso di Napoli-Juventus, la sfida che illuminerà la 15esima giornata di Serie A ed in programma domani, a partire dalle ore 20:45. Questi primi mesi del torneo hanno visto gli azzurri andare avanti come un rullo compressore, mentre Madama è andata incontro ad alcune sue "tipiche" difficoltà di quest'inizio d'annata, ed adesso è chiamata ad una prestazione di livello superiore su un campo difficilissimo, da cui uscire sconfitti sarebbe un segnale pessimo nell'ottica della corsa per lo Scudetto.
Già da questo punto passerà tanto della prestazione offensiva dei campioni d'Italia al San Paolo. In primis, prima dei discorsi di stampo tecnico-tattico, il tridente che scenderà in campo nel nuovo 3-4-2-1 dovrà dare tante garanzie: nessuno pensa di dominare in casa dei partenopei, perciò per dare respiro alla squadra servirà un grande lavoro lontano dalla porta di tutti gli attaccanti; al contempo, la necessità di una maggiore lucidità in fase di rifinitura rispetto a quanto visto nelle ultime uscite sarà più che necessaria. Andiamo a vedere nel dettaglio ora quali sono le situazioni in cui i torinesi potranno colpire la fase difensiva avversaria - che c'è da ricordare ha subito comunque solo 9 gol in campionato, una proiezione non ottima, ma sicuramente buona per la vittoria finale del titolo.
Otamendi non è un gigante, eppure con un buon cross ha scavalcato Hysaj senza troppi problemi nell'azione del parziale pareggio del Manchester City a Napoli di qualche settimana fa. La gara è poi terminata sul risultato di 2-4.
I maggiori problemi per la squadra di Maurizio Sarri sono circoscritti nelle situazioni su palla inattiva. La scelta di una marcatura a zona, sia sui corner che sui cross da fermo in generale, è ovviamente più difficile da attuare nel momento in cui ci si trova ad affrontare dei calciatori più dotati fisicamente - come nel caso della Vecchia Signora - o semplicemente più abili nello sviluppo offensivo di queste situazioni. Con il 3-4-2-1, sistema che molto probabilmente verrà scelto da Max Allegri per la sfida, il livornese perde sicuramente qualcosa in termini di portata tecnica della manovra, ma assume anche tanti centimetri in campo con un centrale in più: ecco allora che gente come Chiellini o Benatia, affiancandosi a Mandzukic, potranno dare parecchi problemi sui traversoni messi dentro da Dybala e Pjanic, due battitori non comuni.
Più in generale, gli ospiti avranno a disposizione diverse possibilità di crossare, dall'interno dell'area o fuori da essa. Le posizioni ibride di Dybala e Douglas Costa sono una fonte di pericolo a cui i terzini devono sempre badare; in particolare poi, il brasiliano, potrebbe trovarsi a sfruttare un mismatch nell'uno-contro-uno in velocità con Maggio che potrebbe evolversi in una delle chiavi della gara. In tal senso saranno fondamentali le incursioni di Sami Khedira, già in gol l'anno scorso, ed in grado con i suoi inserimenti di fare male sia su azioni palla a terra che di testa, come mostrato quest'anno con la sua tripletta ai danni dell'Udinese. Non a caso il tedesco è stato lasciato a riposo nell'ultima giornata di campionato.
Un'altra delle situazioni in cui la squadra in trasferta potrebbe dare problemi: palla lunga per la sponda di Mandzukic e conclusione dal limite.
Ovviamente anche risalire il campo velocemente potrebbe porre la Juventus in una situazione piuttosto comoda. La fase offensiva del Napoli coinvolge d'altronde tutti i centrocampisti ed un recupero palla aggressivo potrebbe facilmente tradursi in situazioni in campo aperto molto agevoli: le soluzioni potrebbero essere diverse, dalla palla lunga su Mandzukic all'accelerazione di Douglas Costa, e tutte comunque interessanti. Con i campani schierati posizionalmente, sarà invece più difficile trovare un varco: Dybala in queste situazioni sarà chiamato ad agire come sempre fra le linee, dove si trova a suo agio, per dare qualità al sistema di creazione delle palle gol.
Non saranno tantissime, ma le situazioni in cui la Vecchia Signora può fare male ci sono e sono chiarissime. In più, nel secondo tempo, potrebbe esserci Gonzalo Higuain a dare il suo supporto da subentrante: col Pipita in campo i pericoli sono sempre dietro l'angolo, specie se è più fresco dei suoi avversari. Ma questa è una certezza tutta ancora da verificare.