Massimiliano Allegri ha varato la prima svolta tattica della stagione. Le tre sberla di Genova hanno fatto male e lasciato il segno, il rientro di Benedikt Howedes ha consegnato la possibilità di un cambio ed il tecnico della Juventus non se l'è fatta sfuggire. Già contro il Barcellona, l'allenatore livornese era tornato alla difesa a tre e nel match di ieri sera che ha visto i bianconeri affrontare il Crotone l'ha confermata assieme alla linea a quattro di centrocampo. 

Il ritorno alla difesa a tre con Barzagli, Benatia e Howedes, inserito nelle formazione come terzo di sinistra, ma di fatto usato come costruttore di gioco nel mezzo del terzetto, ha donato stabilità difensiva e neutralizzato ogni chance di far male del Crotone, anche se va tenuto conto della scarsa qualità offensiva degli Squali. Allegri cercava la seconda partita consecutiva, dopo quella contro il Barcellona, senza subire reti e l'ha trovata, ma il modulo che prevede il ritorno di Alex Sandro e Stephan Lichsteiner a tutta fascia non convince in fase offensiva. Le due catene esterne non hanno funzionato a dovere, soprattutto quella destra dove lo svizzero ha palesato tutti i limiti emersi negli ultimi due anni di carriera costringendo Dybala ad allargarsi più volte e, de facto, disinnescando la sua pericolosità. Ed è proprio qua il problema. 

Con la nuova disposizione in campo, l'attacco bianconero appare disinnescato. Zero gol contro il Barcellona, uno, quello di Mandzukic, contro il Crotone. Se l'immobilità della casella reti fatte ci può stare nella sfida ai blaugrana, la sola marcatura effettuata contro gli Squali deve far pensare. Nel primo tempo la Juventus ha costruito solo due occasioni da rete: la prima con Sandro in allungo sulla fascia che ha scaricato per Matuidi, bravo a continuare la penetrazione ma non a concludere; la seconda, con il cross di Barzagli per la testa di Mandzukic che spedisce a lato. L'unico giocatore ad inventare qualcosa è Douglas Costa, che si crea un'occasione per sé con una serpentina e poi serve un bel pallone per Matuidi che manda ancora alto. 

Nel secondo si sblocca il match grazie al secondo cross di Barzagli sempre per la testa del croato, che questa volta non sbaglia. Il raddoppio ed il terzo gol arrivano sugli sviluppi di un calcio d'angolo, mentre su azione la Juventus non crea pericoli alla porta di Cordaz. L'impressione è che con questa nuova disposizione in campo i bianconeri abbiano messo il lucchetto alla difesa, ma che allo stesso tempo non riescano a creare gli stessi pericoli di prima. La manovra arriva fluida fino all'area di rigore, ma lì si inceppa, scontrandosi contro una difesa schierata e senza riuscire a trovare il pertugio esatto, incaponendosi nel cercare la giocata centrale al posto di allargare il gioco per aprire le maglie della retroguardia offensiva. L'aspetto positivo di quanto visto ieri sera è sicuramente il ritorno di Mandzukic al centro dell'attacco, lì dove deve stare, a contendersi il posto con Higuain e regalando ad Allegri un'arma micidiale da sfruttare sui cross puntuali degli esterni. Sulla manovra offensiva, invece, c'è ancora da lavorare.