Buonissima prova della Juventus, che schianta il Crotone pur scendendo in campo con la tredicesima formazione diversa in quattordici gare. In novanta minuti, infatti, la Signora sbaglia praticamente nulla, imbrigliando i crotonesi con un gioco pressante ed a tratti tambureggiante. Vediamo dunque le pagelle dei protagonisti della sfida dell'Allianz Stadium.

BUFFON: voto 6. Nulla di più, per il portierone bianconero, praticamente inoperoso fino ad un guizzo crotonese nei minuti finali. Sufficienza dal sapore di "senza voto".
BARZAGLI: voto 6.5. Giusto qualche piccolissima incertezza, ma niente di rilevabile. Il numero 15 bianconero è da anni una sicurezza, soprattutto in un modulo che gli permette di sfruttare la marcatura a uomo, abilità in cui l'ex Palermo eccelle. Bello anche l'assist che ha portato al goal di Mandzukic.
BENATIA: voto 7. Sicuro, solido, insuperabile. Il marocchino sembra ormai integratissimo nel sistema di gioco bianconero, dimostrando una maturità tattica che lo rende sempre più indispensabile. Senza i problemi fisici, Benatia si conferma come uno dei centrali migliori del campionato e si candida ad una maglia da titolare anche in sfide più importanti. Il goal, poi, è il perfetto premio di una super gara.
HOWEDES: voto 6. Fa a botte e spesso vince. Buono l'impatto del tedesco nel nostro campionato, autore di una partita senza sbavature e matura. Da rivedere, l'esordio è stato però tutt'altro che negativo.
LICHTSTEINER: voto 6. Solito soldatino sulla fascia, particolarmente a proprio agio contro un Nalini forse troppo leggero per giocare certe sfide. Lo svizzero è un atleta prezioso, un terzino ottimo per fari rifiatare calciatori più talentuosi ma nel contempo valido in queste sfide.
MARCHISIO: voto 6.5. Quando gioca il numero 8, il pubblico bianconero si esalta, sentendo il cuore palpitare ad ogni passaggio del principino. Con una concorrenza del genere, Marchisio ha forse giocato poco ma ogni volta che è sceso in campo, come nella sfida di ieri, ha confermato di essere un centrocampista valido dietro e sempre pronto ad affacciarsi in avanti.
MATUIDI: voto 8. Mezzo voto in più per le varie conclusioni con cui ha cercato la gioia personale. Segnare non è il suo compito, ma vedere il francese sempre pronto ad affacciarsi dalle parti di Cordaz è stata l'ennesima dimostrazione della bontà del suo acquisto. Muscoli ed attenzione tattica le sue peculiarità, qualità ormai indispensabili per una Juve che sta trovando la sua dimensione. 
ALEX SANDRO: voto 6. Si fatica a riconoscere l'Alex Sandro dell'anno scorso, come se le voci sul suo trasferimento al Chelsea l'abbiano seriamente turbato. Nella serata di ieri sono ancora mancati, infatti, i guizzi che lo hanno reso protagonista nell'annata precedente: peccato, con Douglas Costa potrebbe seriamente fare sfacelli.
DYBALA: voto 6.5. Ieri particolarmente quiescente in zona offensiva, causa anche delle gabbia costantemente costruitagli intorno dagli uomini di Nicola. Il ruolo di esterno non gli garba, l'abilità nel brevilineo non sono però mancate. Un goal potrebbe scuoterlo dal momento-no.
DOUGLAS COSTA: voto 8. Forse il migliore dei suoi. Imprendibile sull'out mancino, pericolosissimo ogni qualvolta sceglie di incunearsi tra le maglie della retroguardia calabrese. Il brasiliano sta leggermente migliorando, come conferma il numero di dribbling riusciti. Per eccellere, però, devono aumentare assist e reti.
MANDZUKIC: voto 7. Festeggia con il goal il suo ritorno da prima punta. Spesso si allarga in memoria del ruolo cucitogli addosso nell'ultimo anno, non spreca però l'unica palla nitida concessagli da Barzagli. Un'ottima riserva di Gonzalo Higuain.
dal 58', DE SCIGLIO: voto 7. Un bel voto più per il lato umano che per la prestazione, comunque ottima. Il goal scaccia via i fantasmi del passato, regalando ad Allegri un calciatore ordinato e preciso. Bene così.
dal 68', PJANIC: voto 6.5. Pochi palloni ma un assist, che fanno di lui uno dei piedi più delicati della Serie A. Una speranza per le prossime partite.
dal 77', STURARO: voto 6. Solito atteggiamento combattivo, fa il suo quando viene chiamato in causa.