Neanche il tempo di ufficializzare e metabolizzare l'ufficialità dell'addio di Delneri, che la società ha presentato il nuovo allenatore, ovvero Massimo Oddo, che vuole togliersi con l'Udinese l'etichetta di allenatore vincente in B e perdente in A.
Apre la conferenza il DS Gerolin, che spiega cosa sia successo nelle ultime ore: "Abbiamo deciso di cambiare la guida tecnica e di esonerare mister Delneri, che ringrazio personalmente e a nome della società per questo anno insieme a noi. A parte i risultati, eravamo scontenti per il gioco della squadra e quindi abbiamo deciso così. Mister Oddo è alle prime armi ma lo seguivamo da un anno e mezzo, non è una scelta azzardata, ma fatta con un ragionamento logico, con un gruppo di giovani e stranieri valido. Ben arrivato".
Prima il pensiero di mister Oddo, che ringrazia la società, Delneri per il lavoro svolto e spiega la scelta dell'Udinese: "Ringrazio la società per questa opportunità e a mister Delneri, io ci sono passato e non è sempre colpa dell'llenatore, però può succedere. A lui vanno i ringraziamenti per quello che troverò, sono molto contento per questa opportunità, al di là dell'opportunità in A, ma è una società ambiziosa, che ti mette a disposizione tutto e tutto di altissimo livello. Si ha tutto per lavorare bene, non sono qui a promettere nulla. Sono fermamente convinto, l'ho vista giocare spesso, che ci siano ottime individualità e giovani promettenti che possono diventare importanti. Da parte mia posso promettere solo il massimo dell'impegno".
Sulla sua filosofia di gioco e sul modulo che adotterà: "La filosofia non è riconducibile a un modulo predefinito, voglio mettere i giocatori nel ruolo in cui possano rendere al meglio. La squadra dovrà rispecchiare il nostro lavoro. Giocarsi le partite a viso aperto, con raziocinio, aggressività e qualità. Tenendo anche conto dell'avversario. Devi avere la sagacia tattica di adattarti all'avversario di turno".
Non ci sono state rischieste specifiche da parte della società: "No la società mi ha detto solo di lavorare tanto, il passato è il passato, quello che avete visto fare alle mie squadre è anche possibile che non lo rivedrete più in futuro, semplicemente perchè a Pescara avevo un altro tipo di giocatori. Un'idea in testa ce l'ho, ma devo ancora conoscere i miei giocatori, capendo cosa vogliono fare anche loro per quanto riguarda i ruoli. Conta la filosofia di gioco".
Con il suo arrivo le gerarchie potrebbero cambiare: "Io punto su tutti, oggi quando sono arrivato ho chiesto una lista completa della prima squadra e di alcuni elementi della Primavera. Per me partono tutti da zero. Quando arriva un nuovo allenatore è così, chi era titolare dovrà dimostrare di meritarselo e chi è stato in disparte può avere una chance per emergere. C'è chi anche chi ha valori importanti ma non è ancora pronto. Io punto sul gruppo e vedremo ogni domenica su chi contare".
A Udine ci sono tanti giocatori stranieri, ma Oddo non è preoccupato: "L'Udinese ha un altro modo di fare calcio rispetto al Pescara, là c'erano tanti stranieri nella Primavera. Bisogna avere una mentalità aperta, capire la testa dei ragazzi, chi siede sulla panchina dell'Udinese deve anche adattarsi ai loro bisogni. Questo non vuol dire che se un ragazzo èg giovane gioca per forza, gioca chi è più pronto. Poi stanno tutti facendo il corso d'italiano, questo è importante".
Il tecnico ha l'etichetta dell'allenatore vincente in B e perdente in A, lui vuole togliersela, forte anche della fiducia della società: "Nelle parole della società c'è ambizione, per le strutture di prim'ordine che ha è anche naturale. Questo vuol dire fare un bel campionato. Sicuramente mantenere la categoria, senza poi porsi obiettivi, ma facendo il meglio possibile. Questo lo ottieni solo lavorando tanto e creando il gruppo. I momenti di difficoltà li hanno anche i grandi campioni e questo lo superi solo se alla base c'è un gruppo. Io ho avuto un anno fantastico e un anno orribile. Ho l'etichetta di chi non ha mai vinto in A, voglio ovviamente smentirla".
Oddo ha giocato con diversi ex Udinese e ha affrontato spesso i bianconeri da avversario: "Ho incontrato Fiore, che mi ha parlato molto bene del mondo Udinese, io sono venuto qui a giocare tantissime volte e ho sempre avuto l'impressione di una società seria. Il Napoli sì sembra essere nel destino, magari è la partita giusta per ripartire".
Di nuovo sulle gerarchie, con chiosa finale su Maxi Lopez: "Partire alla pari non è una frase di circostanza, alcuni li conosco di più altri di meno. Anche chi ha giocato meno avrà la sua opportunità, indipendentemente da chi ha giocato fino ad ora. Mi farò la mia idea. Maxi ovviamente è molto importante, poi dipenderà da lui".
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