Dopo una delle sconfitte più brutte della sua gestione, mister Luigi Delneri saluta la panchina friulana. Fallimento che brucia e non poco. La società per l'ennesima volta si rimangia quanto detto. Si voleva puntare sulla friulanità e sull'attaccamento ai valori della maglia per ripartire ma i giocatori, dopo alcune ottime prestazioni l'anno scorso, hanno comunque alla fine abbandonato il tecnico di Aquileia, con la debacle interna con il Cagliari a fare da pinnacolo del disastro. A nulla è servito l'arrivo di un'altro ex giocatore bianconero come Gerolin. La squadra ha collezionato quattro vittorie e otto sconfitte. Dodici punti, tre di distacco rispetto al terzultimo posto. Una delle peggiori difese del campionato, contrapposto a uno dei migliori attacchi (nonostante i gol arrivino raramente dalla fase offensiva). Tantissimi orrori dettata da scarsa lucidità in campo. In quello che è il delirio in casa Udinese, a pagarne le conseguenze è proprio Delneri, l'unico che nel post partita abbia ammesso come la partita sia stata sbagliata, evitando di accampare assurde scuse come fatto da Widmer e Lasagna. Come dicevamo l'unica soluzione trovata dalla società per risolvere la situazione è quella di cambiare tecnico, con il tecnico che ieri mattina è stato informato della decisione, mentre veniva ultimato l'accordo con Oddo, che ha dato l'ok definitivo nella serata di ieri.
Le colpe però non sono di Delneri che ha sì diversi limiti, ma che ha sempre cercato di fare il meglio possibile per l'Udinese. I problemi partono da lontano, innanzitutto da un mercato fallimentare, che ha tolto ai friulani la coppia d'attacco Thereau-Duvàn Zapata (22 reti l'anno scorso), cambiata con il tandem Lasagna-Maxi Lopez (7 reti in totale sommando le loro ultime annate in A). Il mister poi ha visto dare il benservito con una facilità imbarazzante ad uno dei suoi pilastri, ovvero Felipe, uno degli idoli dei tifosi e uno di quelli che davano di più per la maglia. Scommessa poi persa quella di liberarsi di Karnezis per affidarsi del tutto a Scuffet. Dopo una campagna acquisti disarmante, ci si sono messi anche gli infortunii, con Widmer che ha perso due mesi, Samir e Fofana che invece stanno ancora recuperando dai gravissimi infortunii dell'anno scorso. Non ha migliorato la situazione uno Jankto che pensa a tutte le squadre tranne che all'Udinese (basta cercare le parole del suo agente su Google per trovare tantissime aperture a una cessione dopo pochi mesi da titolare) e un De Paul che non sembra avere il carattere per diventare un leader.
Insomma, se sommiamo tutti i fattori, Delneri avrà le sue colpe, ma di certo non tali da giustificare un'Udinese a dodici punti. La società però ha deciso di dare uno scossone cambiando mister. L'ufficialità di Oddo è attesa a breve, dirigerà anche l'allenamento delle 14.30 e si porterà il suo vice e Zauri come assistente. Un'altra occasione in A dunque per l'ex tecnico del Pescara, che con gli abbruzzesi ha disputato un campionato disastroso, ma per evidenti limiti d'organico. Ora si ritroverà una rosa di livello non altissimo, ma sicuramente discreto, abbastanza per arrivare in porto, ma che è alle prese con tonnellate di problemi interni. Il Campione del Mondo del 2006 dovrà mettere in campo tutte le sue abilità di gestione, soprattutto a livello mentale, per recuperare un accozzaglia di giocatori che, con la scusa di dover diventare squadra, ha già fatto fuori cinque allenatori.