Per il secondo anno consecutivo Giuseppe Marotta è stato premiato come manager sportivo dell'anno e a margine della premiazione ha rilasciato alcune dichiarazioni riguardanti la Juventus ai microfoni di Sky. Nell'ultimo mese il tema scottante in casa bianconera è Paulo Dybala, che ha subito una flessione quasi naturale dopo un avvio di campionato da fenomeno ed anche il direttore generale ha voluto esprimere il proprio parere: "In questo periodo c’è una pressione molto forte su di lui. Ci ha abituato a vedere prestazioni straordinarie e quando ne fa alcune ordinarie iniziano le critiche. E’ un ragazzo giovane, bisogna farlo maturare per permettergli di trasformarsi in campione".
Marotta ha parlato anche delle ambizioni della Juventus, attualmente seconda sia in campionato, sia in Champions League. La competizione europea ha ridato alla società bianconera il prestigio che era andato smarrito negli anni precedenti, ma la vittoria non è ancora arrivata e il dg torinese è conscio dell'ossessione dei tifosi: "Abbiamo fatto due finali in tre anni ma non abbiamo alzato il trofeo, questo deve servirci da incoraggiamento e da sprone per riuscire a fare meglio e riuscire finalmente ad alzare questa coppa". Oltre all'Europa, però, c'è anche l'Italia e mai come quest'anno lo Scudetto sembra in bilico: "Dobbiamo essere autorevoli candidati alla vittoria, arrivare secondi sarebbe una sconfitta". Il direttore juventino parla anche dell'aspetto che più gli riguarda, vale a dire il mercato che nella scorsa estate ha visto cessioni pesanti come quelle di Dani Alves e Bonucci: "Quella di Dani Alves è stato un fulmine a ciel sereno. Sembrava volesse il City, poi è arrivato il Psg. C'è stato un momento di contrasto, perché ho fatto valere il rispetto del professionista nei confronti della Juventus". Su Bonucci invece Marotta assolve Allegri, ritenuto dai più il colpevole della partenza del centrale: "Premetto che l'allenatore non è la causa della sua partenza. Eravamo preparati perché nelle discussioni che normalmente si fanno erano emerse delle insoddisfazioni da parte del calciatore".
Impossibile, poi, esimersi sul tema scottante della settimana, ovvero Italia-Svezia. Marotta, però, non si sbilancia troppo: "Parlando dal punto di vista sportivo, sarebbe un fallimento non andare in Russia. La Svezia ha evidenziato delle qualità, dobbiamo essere bravi ad affrontare questa squadra valutando l’aspetto agonistico che è la migliore arma che loro possano avere".