Dopo due vittorie consecutive, ora l'Udinese si deve presentare di nuovo al cospetto di una big, la Lazio. Delneri si sbilancia sull'atteggiamento da tenere, ma non sugli uomini che userà.

In mezzo al campo mancheranno Hallfredsson e Behrami, con Jankto non al meglio. Molti si chiedono se possa essere il turno di Balic: “Io decido con calma, vedendo poi che squadra possono mettere in campo gli altri, ognuno ha le proprie idee, ma possono essere cambiate nel giro di 24 ore. La soluzione più giusta per affrontare la Lazio ce l'abbiamo, ma vediamo. Non ci sono né Hallfredsson né Behrami, quindi cerchiamo un alternativa là in mezzo. La Lazio è molto fisica, assomiglia al'Atalanta sotto questo aspetto, è una squadra tosta. Noi dobbiamo ripetere le prestazioni delle ultime partite, lasciando sul campo la gamba, perchè Hallfredsson ha giocato con uno stiramentino, Behrami aveva problemi..."

La squadra sembra aver imparato a soffrire: "Il coinvolgimento di tutti permette di dare motivazioni importanti ai giocatori, loro ora si stanno conoscendo e iniziano a mettere in campo ciò che sanno fare, rispettiamo poi gli avversari, perchè la Lazio sta facendo molto bene e se non giocheremo con umiltà ne usciremo con le ossa rotte. Dobbiamo essere positivi e fare la nostra prestazione".

Il gruppo sa adattarsi a più moduli in corso: "Il problema di fondo non è tanto nello schieramento, conteranno la forza e la personalità. Non possiamo subire per novanta minuti, dobbiamo anche andare di là. Noi abbiamo armi importanti, dobbiamo mettere in campo una squadra in grado di lottare su tutti i fronti, soprattutto quello fisico, perchè loro hanno cinque giocatori in mezzo che corrono e sono bravi ad inserirsi. Hanno grande fisicità ed impatto, è una squadra che ha tutte le caratteristiche per essere dov'è".

Per ora la soluzione prediletta è quella con l'unica punta davanti: "Abbiamo provato anche ad avere una altra punta e contro la Juventus ha fatto bene. Dipende da che squadra affronti, la Lazio non è l'Atalanta. Non giochiamo solo noi, dobbiamo anche pensare all'avversario, per andare magari a bloccargli qualche fonte di gioco. Motivazioni e personalità saranno il nostro futuro".

Il focus resta comunque sull'insieme e non sui singoli: "Io vedo la solidità, il calcio poi non è una definizione assoluta. La reazione di Alì Adnan è un esempio, per come si è messo a disposizione, mi interessa il gruppo, noi siamo questi, noi vinciamo, noi soffriamo, non deve esistere l'io".

Samir rientra dalla squalifica, ma anche qui il mister non si sbilancia: "Samir rientra, poi vedremo chi giocherà, valuterò chi far giocare. Loro sanno che devono impegnarsi al massimo, poi io adesso sto cambiando spesso. Valuterò chi mettere in campo".

Il tallone d'Achille in questa squadra sembra essere la continuità, soprattutto nei risultati positivi: "La positività dipende dalle partite che fai. La prestazione però non vuol dire fare un tunnel, bisogna vedere se teniamo i novanta minuti, se riusciamo ad essere aggressivi. Noi vogliamo continuare i risultati positivi, sappiamo che non ci sono partite facili ora. Abbiamo avuto sei calci di rigore, quando è successo negli ultimi anni? Vuol dire che attacchiamo bene l'area di rigore. Poi prendiamo qualche gol di troppo e bisogna migliorare, ma bisogna mettere sul piatto cose positive e negative. Poi ogni tanto vinciamo anche perchè giochiamo meglio, non solo perchè l'avversario è opaco".

L'Udinese spesso ha peccato in uno dei due tempi nell'arco dei novanta minuti: "Quello di far male un tempo è un problema di tutti, torno a ripetere, noi abbiamo avuto due partite che hanno segnato tutto il casino, che sono le prime due. Quelle le abbiamo sbagliato. Non le altre, abbiamo avuto alti e bassi come tutti. Ci sono state partite in cui abbiamo tenuto entrambi i tempo. C'è anche un avversario da affrontare e determinate condizioni, per esempio lunedì partiranno 13 giocatori e diventa un problema lavorare. Io spero che in questo tempo qua non perdano il nostro diktat interno".

Ormai chi marca a zona sui piazzati prende gol: "Marcare a zona non vuol dire non appoggiarsi agli uomini, noi stiamo cercando di adottare soluzioni diverse, poi magari non vuol dire che migliori, ma stiamo cercando di verificare le condizioni che si creano. Ci vuole l'applicazione, la concentrazione e tutto il resto, stiamo cercando di organizzarci nel modo giusto in ogni partita".

Chiosa finale sulla Lazio: "La Lazio è una squadra che ha tutte le caratteristiche per arrivare in alto, ha trovato un assetto tattico consono a loro,, le accoppiate di sinistra e di destra sono molto efficaci, il trequartista ha grande qualità e ha un grande attaccante. Poi c'è questo Lucas Leiva che ha dato grande fisicità, sostituendo perfettamente Biglia, ha poi ricambi importanti. Sono però partite in cui dobbiamo crederci, dove dovremo dare battaglia fisica e agonistica, mettendo sul campo l'agonismo giusto per provare a ottenere il risultato positivo”.