Vittoria doveva essere e vittoria è stata. Tre punti fondamentali per continuare la rincorsa all'Europa League e per evitare un'altra stagione anonima senza obiettivi.
La squadra di Pioli è stata brava a fare sua l'intera posta in palio senza soffrire contro un Benevento bisognoso di punti per schiodarsi da quota zero. Perchè principalmente era proprio questa la paura che serpeggiava tra i sostenitori viola: "Vuoi vedere se proprio contro di noi questi fanno i primi punti del campionato?!", "Eh, tanto noi si resuscita anche i morti.", "Iemmello ha fatto la Primavera da noi, vuoi che non la butti dentro?!". Queste alcune tra le affermazioni più gettonate nei giorni che precedevano la sfida del Vigorito. Invece "tre pere e a casa" con una performance di carattere e senza troppe sbavature, a parte la prestazione di Simeone (sostituito per scelta tecnica) e la discussione in occasione del calcio di rigore poi realizzato dall'Alieno Thereau.
In più la solita rete da subentrato di Babacar, la sostanza di Badelj e la sicurezza di una retroguardia che finisce i novanta minuti da imbattuta. Se poi ci aggiungiamo anche l'esordio positivo di Lo Faso (classe '98) allora possiamo aver l'ardire di affermare che hipster-Pioli potrebbe aver trovato la rotta su cui far navigare la truppa viola anche se, come detto in conferenza stampa: “Bisogna avere equilibrio e non pensare troppo alla classifica”. Verissimo. Ma mercoledì all'Artemio Franchi arriva il Torino ed il settimo posto dista soltanto due lunghezze. Sarebbe un peccato non provarci neanche.