Il secondo ko della Roma in campionato arriva ancora in casa, ancora con una diretta big per la lotta al vertice. Detta così, è la cronaca di una serata no, di una stagione messasi male già dalle prime impressioni e di un ambiente già scoraggiato. Nulla di più lontano dalla realtà della Roma, della piazza romana di quest'anno significativo per tanti versi. Eppure nulla di più pensato nelle stanze segrete dei tifosi giallorossi in queste ore: "ci risiamo", il motto comune che nessuno però vuole e pensa di far penetrare, ad evitare di dare a questo cantiere-squadra delle responsabilità che sono ancora troppo precoci per essere prese dal gruppo.
Si, bisogna mettere tutto sul piatto e pesare la sconfitta di ieri sera per quello che è stata davvero, dall'impatto già importante sulla classifica fino alle impressioni che ha lasciato in termini di gioco e personalità della squadra. Perchè se Di Francesco insegna che essere schiavi del risultato è il primo passo verso le sconfitte, è anche vero, forse proprio a maggior ragione, che la prestazione è un connubbio inscindibile tra gioco e punteggio, e perdere è sempre fare un passo indietro anche nel modo di esprimere le proprie idee tattiche.
Dunque, fatta salva questa teoria fondamentale, c'è un campo e c'è una partita, che definire a due facce è forse esagerato, ma è certo che sia il Napoli, sia la Roma hanno interpretato a due velocità i tempi di gioco: nella prima frazione gli azzurri hanno senz'altro fatto da padroni del rettangolo verde, imprimendo un ritmo più concreto e di controllo della palla; nella ripresa è innegabile l'accelerata romanista, che ha portato a concreti rischi per la retroguardia campana, ben schierata ma in difficoltà su Perotti e Dzeko. Qui, però, entra in gioco il pensiero sul rapporto di identità spesso presente tra gioco e tabellino: perdere ha posto la Roma in una ricerca affannosa del pari, spesso vuota da possesso a centrocampo, spesso lenta nel gestire i palloni sul lato esterno con Peres: in sostanza, una Roma ansiosa di riprendere un risultato importante; per contro, il Napoli è parso solo attento a non subire, senza creare se non in ripartenza.
Con l'opportunismo da big, insomma, i partenopei hanno portato a casa 3 punti dal peso specifico enorme, in un campo arduo e con una avversaria inferiore tecnicamente, ma non domata e forse meritevole di un punto. Il punto è che ora si allungano i discorsi di classifica e servirà ai giallorossi uno sprint in più per provare a riaprire le impressioni sulla Serie A. Altrimenti si potrà dire, "ci risiamo".