Fabio Borini è stato acquistato dal Milan soprattutto per la sua duttilità, la sua abilità di corsa e la stima che per lui nutrono tanto Vincenzo Montella quanto Massimiliano Mirabelli. L'ex Sunderland era partito titolare con il 4-3-3, per poi accomodarsi in panchina per qualche settimana con il cambio di sistema di gioco. Adesso, nonostante tutto, Borini sembra essersi riuscito a ritagliarsi un ruolo comunque da protagonista, in una posizione per lui insolita, ma che il 27enne cerca di interpretare con tutta la voglia di questo mondo.
Con gli esterni che devono coprire tutta la fascia, i titolari del ruolo sembravano essere Conti da una parte e Rodriguez dall'altra. La rottura del crociato dell'ex Atalanta ha scombussolato i piani di Vincenzo Montella che si è trovato a dover sostituire un giocatore che sembrava perfetto per l'interpretazione di quel ruolo. L'allenatore ha provato sia Abate sia Calabria, sulla carta i sostituti naturali di Conti. Già nel corso di una conferenza stampa di qualche settimana fa, però, Montella aveva parlato della concreta possibilità di vedere schierato un attaccante in quella posizione. Detto, fatto, ecco Fabio Borini. Caratteristiche non propriamente da ala o da esterno a tutta fascia, ma come al solito una grande voglia di rendersi utile per la squadra, nonostante dei mezzi tecnici non di primissimo livello.
L'Inter di Spalletti ha probabilmente proprio sugli esterni del suo 4-2-3-1 i giocatori in grado di essere più determinanti per lo sviluppo della manovra offensiva della formazione nerazzurra. Se sulla destra c'è Candreva, cliente già scomodo da contenere, sulla sinistra se possibile c'è un giocatore ancora più difficile da arginare. Perisic è stato protagonista di un inizio di stagione da assoluto protagonista con la maglia dell'Inter. Rispetto alla scorsa stagione, poi, fino a questo momento, il croato si è anche fatto sentire in zona gol, aspetto che completa ancora di più un bagaglio di primissimo livello. Montella sembra intenzionato a confermare Borini sulla destra e allora l'ex Sunderland andrà ad incrociare le proprie traiettorie proprio con Perisic. Un impegno non semplice per un giocatore che nasce come attaccante e che quindi non fa della fase difensiva il proprio marchio di fabbrica. Un duello che però potrebbe rivelarsi decisivo nel cercare di orientare il derby ormai sempre più vicino.