A volte ritornano, e in questo caso anche abbastanza presto: a due mesi dalla Supercoppa Italiana, che aveva aperto non nel migliore dei modi la stagione della Juventus, i bianconeri tornano ad affrontare la Lazio in una situazione sicuramente diversa. La squadra di Allegri si è ripresa e il cammino in campionato lo ha dimostrato. Resta però un'ombra sulla Mole, soprattutto nelle sfide più "calde" e tirate, dove sono stati persi punti preziosi e gettati al vento risultati importanti. La già citata Supercoppa, la sfida del Camp Nou e l'ultimo 2-2 contro l'Atalanta sono i tre pezzi mancanti del puzzle, i più importanti.

A Roma c'è stato un vero e proprio blocco mentale: una squadra evidentemente più avanti e più convinta aveva preso in mano il match e lo aveva portato dalla propria parte con grande personalità, che invece è mancata alla squadra di Allegri. Lo dimostra il fatto che siano bastati 10 minuti da Juve per riprendere in mano la partita, prima che la rete finale di Murgia regalasse - comunque meritatamente - la Supercoppa ai biancocelesti. Al Camp Nou invece è successo il contrario: i bianconeri partono benissimo, tengono il campo, chiudono gli spazi e attaccano. Il Barcellona ci mette un po' a prendere le misure e quando lo fa il match resta comunque equilibrato, fino al guizzo del solito Messi nel finale di primo tempo: un calo di tensione molto simile a quello del 94' di Lazio-Juve un mese prima. Nel secondo tempo i bianconeri non scendono praticamente in campo (e anche questo ci ricorda qualcosa) e il netto 3-0 parla da solo. Stessa cosa avviene con l'Atalanta: gran partenza, risultato che stavolta sembra quasi in cassaforte, poi il black-out e i neroazzurri che trovano l'incredibile rimonta. 

I fatti parlano chiaro: in tre giornate fondamentali, sia per caratura dell'avversario, che per importanza del match, i bianconeri non sono riusciti a trovare quel qualcosa in più che negli anni scorsi ha permesso di conquistare trofei su trofei. E' mancato il guizzo vincente della grande sfida, quella fiammata che permette di portare a casa la vittoria quando le partite sono equilibrate e difficili. Che fosse per errori tattici, atteggiamenti sbagliati, problematiche dei singoli e qualunque altra cosa, quello che conta adesso è non sbagliare più. Di fronte c'è di nuovo la Lazio, a soli tre punti di distanza e in piena lotta per le posizioni di vertice della classifica, ma c'è anche una Juve diversa, più convinta e con tante nuove soluzioni in più. Simone Inzaghi dovrà fronteggiare le nuove esplosioni di Bentancur e Matuidi, che hanno dato nuova linfa ed imprevedibilità al centrocampo bianconero, oltre a Douglas Costa che più si adatta e più rende insieme a Bernardeschi, che ha finalmente trovato anche il gol e sembra aver preso maggiore sicurezza e coraggio. Le prospettive ci sono tutte, le aspettative anche:  vietato sbagliare, ancora una volta, soprattutto stavolta.