Uno è stato convocato dall'Argentina, ma difficilmente vedrà il campo dal primo minuto anche nella gara da dentro o fuori per il Mondiale contro l'Ecuador, l'altro è rimasto a Vinovo a lavorare. Così lontani geograficamente, ma così vicini nei pensieri di Massimiliano Allegri, Dybala e Higuain sono protagonisti nell'intervista che l'allenatore della Juventus ha concesso a Tuttosport.
Due giocatori importanti per la Juventus, ma da cui Allegri si aspetta ancora di più: "Dybala il più forte che ho allenato? Fare paragoni è sempre difficile perché poi tutti i giocatori sono diversi tra loro. Paulo deve ancora crescere molto, ha 23 anni. Rispetto a quando è arrivato è migliorato a vedere il gioco e a giocare meno da punta e più nel ruolo che gli si addice maggiormente. Per me Dybala farebbe fatica a fare il centravanti in una grande squadra per un fatto abbastanza semplice: avrebbe meno spazio davanti, dovrebbe sopportare più contatti fisici e sarebbe meno in movimento. Quando al Palermo faceva il centravanti aveva 40 metri davanti. Alla Juventus per trovare quei metri doveva abbassarsi per giocare tra le linee e lo sta facendo. Paulo non è un rapido, è un aerobico. Dove è cambiato? Nella fisicità. Ma deve imparare a gestire le partite, certe volte deve avere un minor dispendio di energie in certi tipi di gare. Nel derby ha iniziato a dribblare, a costruire, a prender botte... Tutte energie che ti vengono a mancare nelle partite dopo. E deve migliorare a usare il destro.
Higuain? Gonzalo deve essere determinante, che poi segni 30 gol o 25, l'importante è che siano gol che determinino. Adesso sta meglio fisicamente, ha lavorato nella sosta, ma non è ancora al cento per cento. Higuain è un giocatore straordinario. Mi arrabbio molto con lui perché pretendo di più, perché può fare molto di più. Finora ha fatto il 50 per cento di quello che potrebbe fare". Pochi giri di parole, serve fare di più perchè il campionato di quest'anno è il più competitivo delle ultime stagioni. Parole di incoraggiamento anche per l'ultimo arrivato Bernardeschi: "Bernardeschi è un talentuoso e ha grande qualità. Però deve migliorare tantissimo per giocare in una big in pianta stabile e avere uno spessore diverso dagli altri. In una grande, siccome devi vincere, l'aspetto caratteriale diventa fondamentale. A Bergamo ha giocato bene, però deve crescere: sul Papu Gomez in un caso non deve far fallo e in un altro avrebbe dovuto accorciare prima e con più rabbia per non farlo crossare. Sono quelli i dettagli che fanno vincere e perdere le partite".