Era l'Aprile del 2017 quando la Juventus ufficializzava l'acquisto del centrocampista del Boca Juniors, Rodrigo Bentancur. Il giovane ragazzo arrivava dall'Argentina, da una squadra che è la casa di calciatori del calibro di Riquelme, Tevez e Gago. L'importanza di questo ragazzo nel quartiere de la Boca era enorme, certi allenatori lo avevano visto come il tanto agognato nuovo Roman, altri addirittura volevano tenerlo a vita tra i colori gialloblu, ma Bentancur è stato chiamato dalla Juventus e l'invito della Vecchia Signora difficilmente si rifiuta.

Ragazzo piuttosto giovane, alto e dal fisico gracile (187m x 75kg) il talento uruguagio ha sempre svariato all'interno del centrocampo. Al Boca ha giocato esterno, regista e trequartista, mettendo in mostra le sue qualità in ogni ruolo. Giocatore ambidestro dal tocco fino, intelligente e pieno di energie. Arriva alla Juventus dopo una trattativa agognata, acquistarlo sarebbe significato per la società bianconera occupare uno slot per gli extracomunitari. Contro il Genoa è la prima gara ufficiale giocata dell'uruguagio e complici alcuni infortuni a centrocampo si ritrova a esordire in Champions League contro i blaugrana di Valverde. Il Camp Nou non è di certo uno stadio semplice. Un Barcellona stratosferico stende la Juventus e Bentancur totalizza 30 tocchi, un 80% di pass accuracy e un giallo per un entrataccia su Rakitic. Arriva un'altra gara, anche questa volta molto importante. Allegri gli da fiducia e Bentancur ricambia nel modo più bello possibile.

Il match contro la Fiorentina non è sicuramente una partita facile, basti pensare alla grande rivalità tra le due squadre che vige sovrana da tempo. La cosa che stupisce del giocatore ex Boca è la tranquillità con cui scende in campo: ha personalità, recupera palla (8 i palloni recuperati), si propone in continuazione totalizzando 92 tocchi (aggiungendo un 88% di precisione) dominando così il centrocampo. Ovviamente i margini di miglioramento sono enormi, ma il giocatore ha già fatto vedere i propri pregi e i propri difetti. Una dote che sicuramente spicca è la capacità nell'anticipare gli avversari. Contro la Fiorentina, per esempio, metà dei palloni recuperati da Bentancur, sono stati riconquistati dopo aver intercettato la linea di passaggio avversaria. La lucidità e il sangue freddo che mette in campo El Uru come viene denominato in Uruguay, è sorprendente per un giocatore che ha appena due anni di carriera.

La giovane età per fortuna gli permette di aggiustare i propri pochi, ma sostanziali, difetti. Qualche giocata troppo elementare è il primo difetto del talento bianconero che sembra avere un timore profondo nell'azzardare verticalizzazioni, tocchi e tante altre cose che potrebbero essere non canoniche per lui. Difficoltà nel giocarla in avanti - come sottolineò il mister Allegri - che si presenta spesso. Sono difetti che però possono essere limati solamente con l'esperienza, solamente quando per un passaggio azzardato o per un tocco di troppo sentirà i fischi dagli spalti. Solamente continuare a giocare come meglio sa fare e azzardare più volte lo renderà un giocatore migliore, ma per ora noi possiamo solo goderci il suo grande talento.

Fonte immagini: [Juventus.com]