Avevamo già parzialmente analizzato l'importanza di Matuidi in questa nuova Juventus. Un giocatore che in pochissime giornate ha preso per mano i bianconeri dimostrandosi indispensabile e compagno di squadra ideale di Pjanic. Una mezzala box-to-box, capace di recuperare palloni e fare da collante tra la difesa e l'attacco, sfruttando a pieno la velocità. Poca tecnica per sua stessa ammissione ma poco importa. Non si chiedono gol a Matuidi. Gli si chiede dinamismo. E lui lo dà.
Venti i milioni sborsati agli sceicchi del PSG, cifra irrisoria se andiamo a guardare i prezzi folli di questo mercato. Un acquisto che nonostante tutto ha sollevato perplessità in gran parte dei tifosi bianconeri, i quali non vedevano in Matuidi un giocatore funzionale al modulo d'attacco allegriano, quel 4-2-3-1 delle meraviglie. Matuidi effettivamente è sempre stata una mezzala, raramente un mediano se non nella Nazionale di Deschamps, affiancato da Pogba e supportato da un'ala come Sissoko.
Dopo nemmeno ventiquattro ore dal suo arrivo, mister Allegri lo ha lanciato subito in campo, nei minuti finali di Juventus-Cagliari. Pochi istanti di gara ma il suo dinamismo esplosivo già viene messo alla mercé di tutti. Gli infortuni di Marchisio prima e di Khedira hanno costretto Matuidi ad essere già titolare inamovibile. E vien da dire che effettivamente non tutti i mali vengono per nuocere. La coppia Matuidi-Pjanic ha funzionato e funziona, due giocatori che appaiono completarsi come lo ying e lo yang. Preciso e pulito il bosniaco, grezzo e ruvido il francese. L'uno sembra sopperire alle mancanze dell'altro.
Ad oggi, abbiamo assistito ad un Matuidi incontrollabile, onnipresente in ogni porzione del campo. Corsa, recuperi, sovrapposizioni. Un tuttocampista che ha saputo prendersi il cuore dei tifosi bianconeri in poco tempo, anche dei più scettici. Le sue armi migliori, quali la corsa ed il contrasto, vengono sapientemente usate in ogni minuto di ogni partita. Qualità notevoli che forse danno ciò che mancava al centrocampo della Juventus, forse troppo "pulito" con due giocatori tecnici come Pjanic e Khedira.
Alle due caratteristiche sopracitate, se ne aggiunge una, forse la migliore, forse la più fondamentale: il senso della posizione. Perchè Matuidi sa sempre dove stare, dove coprire, dove muoversi senza la palla. Aiuta in attacco, recupera in difesa. Ma i suoi movimenti senza palla permetto sempre di dare un'alternativa di passaggio al suo compagno di squadra del momento. Mettere la palla in banca, oggi alla Juventus, equivale passarla a Matuidi.