Festeggiare le cento presenze con la maglia bianconera regalando(si) una tripletta non è da tutti. Soprattutto se già dal primo gol viene sfondato il muro dei cinquanta. Un gol ogni due partite, numeri che consacrano Dybala nella sua nuova posizione di trequartista. Libertà di movimento e di inventare, così come inventa i suoi gol. Di prima intenzione, di controbalzo, al volo, da fermo. A Dybala manca solo il colpo di testa, una pecca che possiamo anche perdonargli.
Tutto era iniziato in quel di Pechino, in un torrido e ventoso agosto cinese. Si giocava la Supercoppa contro la Lazio e Dybala partiva dalla panchina. Al suo posto, Coman, che di lì a poco si sarebbe accasato al Bayern di Guardiola. E proprio da subentrato, Dybala timbra il cartellino per la prima volta con un gol, quello del definitivo due a zero. E del conseguente trofeo in bacheca. Quell'anno inizia male ma Dybala è il primo marcatore della Juventus, nella sconfitta contro la Roma. Sapientemente dosato da Allegri, Dybala si prende la Signora in pochissimo tempo. "Stecca" in Champions segnando solo un gol, importantissimo, contro il Bayern allo Stadium. Un battesimo contro un avversario di tutto rispetto. Poco a poco, Paulo porta in bacheca altri due trofei, oltre alla Supercoppa vinta pochi mesi prima. Uno scudetto ed una Coppa Italia. Insieme ad un personale bottino di ben ventitre reti.
L'anno seguente, Paulo viene allontanato dalla porta, giocando su una porzione di campo più ampia che gli permette di spaziare e creare. I gol sono di meno ma molto più importanti. Due mesi di lontananza dai campi non gli permettono di arrivare a superare il suo personale record di reti ma arriva comunque in doppia cifra. Doppi come i gol che Paulo comodamente rifila al Barcellona nei quarti di finali. Gol che portano Dybala sotto i riflettori.
Basta una partita di Champions storta contro un signor avversario per dar linfa vitale ai suoi detrattori. Ma Dybala zittisce tutti, di nuovo, segnando tre gol di pregevole fattura. Al volo, con il suo sinistro ad incrociare. Di punta, in pieno stile futsal. Su punizione, come quel giocatore con il numero 21 che se n'è andato poco prima che arrivasse Dybala. Ed in campionato sono già otto le reti segnate. Dieci considerando il totale ed includendo la Supercoppa. In solamente sei presenze.