Le ultime due sconfitte consecutive, seppur maturate contro Juventus e Lazio, hanno acceso un campanellino d'allarme in casa Chievo Verona, con Rolando Maran seriamente intenzionato a svoltare, caricando i suoi in vista della prossima sfida contro l'Atalanta. Intervistato durante la conferenza stampa, il tecnico clivense ha tessuto le lodi degli avversari orobici: "Dalla partita di ieri (successo per 3-0 contro l'Everton, ndr), ho avuto la conferma che domenica affronteremo un avversario difficile da incontrare. Il nostro percorso è di una squadra che sul campo ha sempre fatto la prestazione, però siamo stanchi di uscire solo con i complimenti e non un risultato positivo".
Importanti, poi, le parole sui suoi ragazzi: "Spero che i miei giocatori abbiano la mia stessa rabbia per tornare a conquistare i tre punti, quando meriti di vincere devi riuscire nell’intento. Avremmo meritato qualcosa in più nelle due partite che abbiamo perso e dobbiamo quindi avere la rabbia giusta per prenderci quello che abbiamo lasciato. Ci deve essere la rabbia giusta e la consapevolezza di quello che dobbiamo mettere in campo per arrivare ad un risultato positivo. Io la percepisco durante gli allenamenti: dobbiamo solo trasferirla in campo la domenica".
Un'Atalanta in forma e cinica, contro un Chievo che vorrà però riscattare il brutto 4-1 subito nella scorsa stagione: "Tutto ci deve dare carica per affrontare al meglio la sfida di domenica. Quella dello scorso è una partita nata storta sotto tutti i punti di vista. Dobbiamo essere bravi ad avere motivazioni ed energie che arrivano da tutte le parti: ben vengano anche quelle derivanti da quella gara lì. Punti in comune con loro? Sicuramente nella mentalità e nella voglia di essere parte attiva di una prestazione. Sono due squadre che non ragionano in maniera sparagnina, ma cercano di superare l’avversario che hanno davanti”.
In ultimo, Maran ha detto la sua sui venticinque anni di presidenza di Campedelli: "Il primo ricordo va al padre del presidente, che 25 anni fa aveva traumatizzato tutti con la sua scomparsa. E’ ovvio che il primo pensiero deve andare a lui, perché gli va riconosciuto di essere stato l’iniziatore di tutto questo. Poi vanno fatti i complimenti al presidente, perché 25 anni presidenza con grandi successi come ha avuto lui non sono una cosa da poco. Non parlo solo di risultati sportivi, ma di risultati a 360 gradi: credo che il nostro presidente possa vantare tante cose da questo punto di vista".